Livorno, morta a 39 anni: la vittima era una testimone nel processo per il caso Denny
La donna avrebbe dovuto deporre nell’udienza di ieri mattina, poi rinviata
LIVORNO. Avrebbe dovuto presentarsi in tribunale ieri mattina (venerdì 7), Giada Norfini, citata dal pubblico ministero Giuseppe Rizzo come testimone nel processo per omicidio che vede imputati Hamed Hamza e Amine Ben Nossra, entrambi accusati di aver ucciso il 29enne livornese Denny Magina. Ma l’udienza è stata rinviata per un legittimo impedimento del difensore di Hamza e non se n’è fatto di niente. Peraltro, a quanto sembra, ci sarebbero state anche delle difficoltà a contattarla per notificare l’atto. In tribunale, comunque, sarebbe dovuta cominciare la giornata di Giada Norfini, 39enne originaria della Rosa con una casa popolare alle Sorgenti e trovata morta nel cortile del palazzo.
L’udienza
La donna sarebbe dovuta andare al palazzo di giustizia di via Falcone e Borsellino per deporre davanti alla Corte d’Assise nel processo avviato dopo la morte del 29enne livornese Denny Magina, anche lui precipitato da una finestra al quarto piano di una palazzina popolare sebbene in circostanze e con modalità differenti rispetto a ciò che è accaduto ieri. Due delle persone che erano con lui nella stanza dell’appartamento al civico 8 di via Giordano Bruno nella notte tra il 21 e il 22 agosto del 2022, cioè quando Denny è volato giù dal quarto piano, sono poi state rinviate a giudizio con l’accusa di omicidio e di recente si è aperto il processo di cui ieri era calendarizzata la seconda udienza.
Il rinvio
Dopo le testimonianze dei carabinieri che hanno svolto le indagini due anni e mezzo fa, avrebbero dovuto deporre gli altri teste citati dal sostituto procuratore titolare dell’inchiesta. Tra cui i consulenti tecnici che si sono occupati delle perizie. Come i medici legali e i consulenti che si sono occupati di ricostruire le tracce di dna sugli abiti e il metallo dell’anello che – secondo l’accusa – indossava Hamza quando ha sferrato il pugno che avrebbe causato la caduta del 29enne livornese dalla finestra. Non solo carabinieri e consulenti tecnici. Tra i prossimi testimoni avrebbe dovuto esserci anche Giada Norfini, nonostante non si possa dire che fosse una dei testimoni con un ruolo chiave all’interno del procedimento penale aperto di fronte alla Corte d’Assise presieduta da Luciano Costantini. Fatto sta che l’udienza di ieri è poi slittata per via del legittimo impedimento dell’avvocato difensore di Hamza e tutto e stato rinviato al prossimo 17 febbraio.
Il rinvio
Si partirà, anche in quel caso, dai testimoni chiamati a presentarsi dalla pubblica accusa. Giada Norfini non ci sarà. È morta in un freddo pomeriggio di inizio febbraio volando giù dal quarto piano di una palazzina popolare nel quartiere Sorgenti. In circostanze che al momento sono ancora da chiarire. Quanto meno in parte.