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Livorno, maxi-furto alla Baracchina rossa: rubati 3.500 euro e le stecche di sigarette

di Stefano Taglione
Volanti della polizia fuori dalla Baracchina rossa (foto d'archivio)
Volanti della polizia fuori dalla Baracchina rossa (foto d'archivio)

Un uomo inquadrato dalle telecamere di notte nel locale simbolo del lungomare. La titolare Qianqian Xia: «Danni enormi, quei soldi rappresentavano anche le mance stagionali dei dipendenti»

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LIVORNO. Ha fatto irruzione nel bar dopo aver forzato una finestra, rubando ben 3.500 euro dal registratore di cassa e dai barattoli delle mance dei dipendenti, oltre a tutte le stecche di sigarette nascoste nei cassetti. È un maxi-furto quello scoperto ieri mattina alla Baracchina rossa, il locale di viale Italia simbolo del lungomare labronico. Un malvivente – avrebbe agito da solo, almeno stando a quanto emerso dalle immagini delle telecamere interne – è infatti entrato dentro, consapevole di non trovare più nessuno, poco dopo le 3,30 della notte fra mercoledì scorso e ieri, facendo incetta di soldi e tabacco, utilizzando i sacchetti dei rifiuti come “zaini” per portare via denaro e prodotti in vendita. Un danno enorme per la nuova proprietà del locale, dallo scorso aprile gestito dall’imprenditrice italo-cinese Qianqian Xia, che lo ha rilevato dal livornese Massimiliano Caleo ed è socia al 50%, con la restante parte in mano a un investitore di Arezzo.

Il bottino

Il danno ammonta a migliaia di euro, visto l’ingente valore del tabacco. Delle sigarette, praticamente, sono rimaste solo quelle in esposizione dietro al bancone. «Un ragazzo che lavora da noi – racconta Xia – per fortuna ha dato l’allarme, anche se il ladro è comunque riuscito a portare via parecchi prodotti, oltre ai soldi. Dalle telecamere esterne si vede poco, dato che è buio, da quelle interne invece si scorge una persona. Il malvivente è sicuramente entrato dentro da solo, non saprei dire però se qualcuno lo attendesse fuori. Fatto sta che ci ritroviamo vittime di quest’enorme furto». Per portare via le stecche di “bionde”, di varie marche, «il ladro ha utilizzato addirittura i sacchetti dei rifiuti». Dei soldi rubati, una buona parte, «erano le mance raccolte per i dipendenti – prosegue Xia –. Mi spiace moltissimo per loro: le dividiamo una volta l’anno e, proprio pochi giorni fa, avevamo deciso di fare i conti e distribuirli in vista dell’inizio della nuova stagione. Sono rimasti appena dieci euro, è incredibile. Il resto, invece, erano gli spiccioli che ci consegnano dalla banca e utilizziamo per i resti, il fondo cassa: denaro noi dentro normalmente non ne lasciamo praticamente mai».

La denuncia

Subito dopo l’allarme al 112, su viale Italia, sono intervenuti gli agenti della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato, che hanno effettuato un primo sopralluogo all’interno del locale. Dai primi elementi raccolti non sembrerebbero esserci impronte digitali utili per il lavoro dei colleghi della scientifica, che quindi non sono nemmeno stati allertati. Ieri mattina, per dare impulso alle indagini, Xia è andata a sporgere querela alla caserma dei carabinieri di Ardenza. Saranno quindi i militari dell’Arma della Compagnia di Livorno, comandati dal maggiore Ugo Chiosi, a cercare di dare un volto e un nome al ladro che, poco dopo le 3,30 della notte fra mercoledì 29 e giovedì 30 gennaio, ha assaltato il locale simbolo del nostro lungomare. Lo sfogo Xia, proprietaria da meno di un anno del noto bar-ristorante, è affranta. «Questo furto – sottolinea – arriva nel momento peggiore dell’anno, a gennaio, quando notoriamente di lavoro ce n’è sempre meno che negli altri periodi. Sono senz’altro cose che possono succedere, è vero, ma danno molta noia e provocano danni a noi imprenditori. Siamo persone che lavoriamo, non è giusto essere vessati dai ladri. Tuttavia, certi episodi, non accadono solo a Livorno e in Italia, ma un po’ in tutto il mondo. Questo è bene sottolinearlo».

Caccia a un uomo

Ad agire, stando alle prime immagini estrapolate dall’impianto di videosorveglianza interno alla baracchina, ad agire sarebbe stato un uomo. Bisognerà capire, adesso, quanto siano definiti i frame del filmato, che i carabinieri inizieranno presto ad analizzare. «I militari dell’Arma, quando ho sporto querela – prosegue Xia – sono stati molto gentili, devo ringraziarli. Io penso che le forze dell’ordine non possano francamente fare più di ciò che fanno, non possono essere ovunque, in ogni momento in ogni punto della città. Per altro, sia la polizia che i carabinieri, hanno molti compiti da assolvere e quini non me la sento di chiedere più controlli. Speriamo comunque che certi episodi non ricapitino più».

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