Il Tirreno

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La storia

Ale e un amore chiamato Livorno, chi è il bimbo capoultrà diventato virale e il racconto del padre – Video

di Francesca Bandinelli

	A sx Alessandro junior Sannino esulta dopo un gol del Livorno, a dx la festa degli amaranto
A sx Alessandro junior Sannino esulta dopo un gol del Livorno, a dx la festa degli amaranto

Alessandro jr Sannino è il raccattapalle che ha esultato sotto la Nord. Il babbo: «Non stava nella pelle»

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LIVORNO. Quella sua esultanza, sotto la Curva Nord Fabio Bettinetti dello stadio Picchi di Livorno, lì dove c’è sempre il babbo, Alessandro come lui, e dove Alessandro junior è entrato per la prima volta a pochissimi mesi, ha fatto il giro del web. Un bimbo di 12 anni che esulta per un gol della sua squadra del cuore: poco importa che il campionato sia quello di Serie D, per lui, Ale jr, è stato come un centro in Europa. La risalita verso il paradiso del pallone, del resto, è così che si percorre: un passo dopo l’altro, macinando gol a grappoli.

Quel suo incitamento alla passione, come un lanciacori posizionato direttamente in campo invece che in balaustra, non è passato inosservato. Non soltanto a Livorno, dove quel video si è fatto virale nelle chat di tifosi e non, ma anche fuori. Su Instagram, lo ha rilanciato pure la pagina “Tifosi all’estero”, la bacheca virtuale dove si incontrano gli amanti del pallone di tutto il mondo, scrivendo accanto una sola frase: «Il calcio non è solo uno sport, ma una passione che unisce e che fa battere il cuore. Un’istantanea di emozioni che va oltre il gioco, una storia di amore, fede e identità».

Domenica, in occasione della gara tra Livorno e Fezzanese, Alessandro jr Sannino è stato invitato dal Livorno. Ha trascorso la domenica con quei giocatori per cui tifa ogni domenica, dal “viaggio” negli spogliatoi fino al pranzo. «Era euforico – ci racconta babbo Alessandro -: per lui il momento più bello è stato quando è stato premiato sotto la Nord ed è stato pronunciato il suo nome dallo speaker. Non stava nella pelle. Era col l’amico, Artan, e non si è perso un attimo di quell’emozione. Gli hanno regalato due maglie, quelle con la “L” simbolo del Livorno ed era orgogliosissimo. E poi ha seguito la partita in tribuna autorità». All’intervallo, al momento della premiazione, gli amaranto erano sotto di un gol, poi però l’inerzia della partita si è rovesciata e Alessandro jr ha potuto esultare ancora una volta per la “manita” di gol realizzati dalla sua squadra del cuore. «Probabilmente tornerà in campo, come raccattapalle – continua Sannino sr – in occasione della partita col Siena. La società invita sempre i ragazzini dei vivai delle squadre della città ed è bello che la passione venga trasmessa. È quello che cerco di fare anche io, in curva, con le nuove leve del tifo. Qual è il suo giocatore preferito? Rossetti, perché anche lui è un po’ attaccante, anche se a volte scala a centrocampo, gioca ancora il calcio a 9. Dall’anno prossimo ci sarà un altro step, col passaggio a quello a 11. Indiani? È un allenatore che piace tanto: Ale capisce subito se è “arrabbiato” o meno dalle bottigliette che…..colpisce».

Il calcio è soprattutto questo: un’emozione che parla d’amore, con un pallone al centro e tutti i sogni del mondo racchiusi lì dentro, come sottolineato in post anche dal sindaco di Livorno Luca Salvetti. «Intanto pensiamo a prenderci questa promozione, a tornare dai professionisti. Poi ci sarà un’altra scalata». Che Ale jr spera di vedere coi propri occhi il prima possibile, come negli anni d’oro. Quelli della Serie A e pure dell’Europa, come nel 2006/07.

 

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