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L'intervista

Darsena Europa, Msc, traffici: Luciano Guerrieri e gli scenari per il porto di Livorno

di Giulio Corsi

	Il porto visto dall’alto e Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale
Il porto visto dall’alto e Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale: «Con tre impianti fotovoltaici a Livorno e Piombino saremo autonomi. Traffici in ripresa nel secondo semestre 2024, dall’elettrificazione meno 30% di emissioni»

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LIVORNO. Il 2025 del porto si è aperto con i fuochi d’artificio per l’ufficializzazione dell’interesse di Msc per la Darsena Europa. Facendo seguito a un 2024 iniziato in salita, che però è migliorato mese dopo mese.

Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale, come sono andati i traffici?

«Non abbiamo ancora i numeri definitivi di tutti i settori. Tuttavia al terzo trimestre quasi tutti i dati dei traffici nei nostri porti erano positivi. Nella seconda metà dell’anno si è cominciato a recuperare rispetto alla situazione difficile del 2023 che stava perdurando anche nei primi mesi del ’24. L’anno si è chiuso meglio di com’era iniziato insomma, anche se le incognite non sono sparite, a partire dalle guerre, e particolari settori sono in difficoltà».

Livorno è definito il porto dei porti per la varietà delle merci trattate: chi va meglio e chi soffre?

«Tutti i dati sono positivi tranne le auto nuove – che hanno registrato un meno 9% legato alla crisi del settore – e i contenitori che erano partiti da meno 9% nel primo trimestre, arrivando a meno 6% a giugno, meno 3% a settembre e chiudendo quasi in pareggio a fine anno».

Si è recuperato un gap del 9% in 12 mesi nel settore più importante. Come?

«Abbiamo chiuso il 2024 con 654mila teu rispetto ai 669mila del 2023, grazie alla ripresa di un’azione commerciale che ha cominciato a produrre risultati, soprattutto in Tdt che si era trovato in una fase di ferma. La nuova alleanza che partirà da febbraio (con Hapag-Lloyd, ndr) dovrebbe portare nuovi traffici, vedremo quanti».

Gli altri settori?

«Le crociere hanno chiuso l’anno col 33% in più e 846mila crocieristi a Livorno, in aumento anche a Portoferraio. Su Livorno c’è una situazione difficile sulle rinfuse liquide, difficoltà dovute principalmente al fatto che Eni si trova in una fase di transizione verso il nuovo progetto. Tutt’altra situazione c’è a Piombino: il rigassificatore ha portato in alto le rinfuse liquide con un più +650%, partendo tuttavia da un porto che non ne faceva quasi più dopo la chiusura della centrale Enel. In tutta l’Adsp i ro-ro hanno chiuso con oltre il 5%, a Livorno sono tornate positive le rinfuse solide dopo tanto tempo. Mi piace evidenziare come alcuni settori produttivi industriali abbiano ricominciato a ripartire, nonostante da 20 mesi in Italia l’industria abbia segno negativo».

Parlava delle incognite.

«Purtroppo non sono sparite, penso alle guerre e alla situazione del Mar Rosso da dove quasi più nessuna nave passa dovendo seguire l’alternativa della circumnavigazione dell’Africa il che potrebbe paradossalmente anche favorire i porti sul Tirreno».

La Darsena Europa resta il grande obiettivo, la scorsa estate sono arrivati altri fondi tra cui i 90 milioni dalla Bei.

«Il 2024 è stato un ottimo anno a livello di progettualità, in cui si sono rafforzati gli investimenti in alcuni settori, uno dei quali è la Piattaforma Europa, dove abbiamo aggiunto altri finanziamenti a quelli esistenti: siamo a un quadro economico di circa 500 milioni, abbiamo investito altri 50 milioni sulle aree a terra. Anche questo dimostra la nostra volontà di fare di Livorno la punta avanzata nei traffici containerizzati, che è una scelta del territorio e del nostro Paese, visto che i fondi oltre che dall’Adsp arrivano da Regione e governo».

C’è un tema legato al porto che interessa una bella fetta di città: è quello legato all’inquinamento.

«Il 2024 è stato un anno caratterizzato da forti investimenti nella transizione energetica e digitale e di utilizzazione di finanziamenti del Pnrr o del fondo complementare. Nel settore energetico stiamo investendo oltre 100 milioni, e le infrastrutture energetiche sono diventate la seconda voce di spesa dopo quelle portuali, non solo per noi ma per le Adsp in generale. Gli orientamenti alla sostenibilità ambientale sono in piena attuazione, abbiamo 14 progetti tra Pnrr e fondo complementare, quattro sono quelli del cold ironing, a Livorno, Piombino e Portoferraio. Proprio per valorizzare questo aspetto abbiamo approvato sul finire dell’anno il nuovo documento di pianificazione energetica e ambientale, abbiamo ricalcolato i dati sull’impronta ecologica e abbiamo visto che in tre anni, dal 2021 al 2024, c’è stata una riduzione del 7% di emissioni di carbonio. Con i primi investimenti, ancora parziali riferiti alle priorità delle navi da crociere e delle portacontainer, avremo un’altra riduzione prospettica nel breve-medio periodo del 30% delle emissioni. Ma altre riduzioni arriveranno: abbiamo in fase di progettazione tre impianti fotovoltaici, due su Piombino e uno su Livorno-Collesalvetti».

Significa che l’Authority diventerà produttrice di energia?

«Esatto. Tra un anno e mezzo saremo gestori di impianti di energia pulita, solare. Nel breve periodo avremo le nostre strutture autonome, produrremo energia elettrica tale da avere tutti i palazzi dell’Autorità di sistema, i varchi, l’illuminazione portuale pubblica praticamente autonoma. Abbiamo anche una discussione sull’eolico in Darsena Europa».

Prevedete delle pale sui piazzali?

«È un tema da affrontare con la parte privata. C’è il problema di individuare come e dove. Potremmo accogliere un suggerimento di Legambiente, ma dovremo discuterne con gli investitori».

Il passo avanti di Msc ha creato grande entusiasmo. L’assegnazione del maxi terminal come avverrà?

«Siamo contenti che si sia manifestata questa situazione, è importantissimo per noi, per la città e per il Paese. Ma lavoriamo su una gara, che può esser anche l’istanza di parte, ma sempre gara sarà. Dobbiamo garantire la par condicio, faremo le procedure previste».

Prevede dei competitor?

«Questo non lo so».

Pensa che in porto sia tornata la pace dopo le schermaglie autunnali tra cluster locale e Grimaldi che l’hanno coinvolta direttamente?

«Alla fine tutto è utile, la discussione c’è stata soltanto su un punto, l’organismo di partenariato. Vorrei guardare avanti, penso di aver tenuto una posizione corretta dal punto di vista amministrativo, non si parla di varianti di piano regolatore che era l’aspetto che veniva chiesto e sono valutazioni che verranno fatte in prospettiva. Nella riunione in prefettura è stata dichiarata la volontà di considerare strategico il settore contenitori anche da parte del gestore di Tdt. Siamo di fronte a un porto che attira e che vanta i più grandi armatori che operano in tutti i settori, dai contenitori ai ro-ro e dobbiamo valorizzare questa clientela, curarla. Per noi sono strategici i contenitori ma anche tutte le altre tipologie di traffico, stiamo lavorando per cercare di dare al porto di Livorno tutti gli spazi di cui ha bisogno e ciò avverrà nel giro di qualche anno e ci sarà posto per tutti».

Era sembrato a qualcuno che lei non riconoscesse la centralità dei contenitori.

«Bisogna ragionare in modo pragmatico secondo l’utilità del porto e dei traffici, le strategie sono condivise, non è che in quel momento pensavo che non fossero strategici i contenitori, era il modo in cui veniva chiesto a noi di affrontare la cosa. Noi consideriamo tutti i traffici importanti, e i contenitori sono centrali. Poi il chiarimento che c’è stato non ha reso necessarie azioni che potevano dar luogo a contenziosi aspri».

Il suo mandato scade tra due mesi, a marzo. Cosa farà?

«Presenterò la manifestazione d’interesse, nell’idea di una positività di ciò che è stato fatto e nell’ottica della continuità».

Il 2025 che anno sarà?

«Di attuazione e di progettazione, che è fondamentale. Penso alla viabilità di cintura su Livorno e agli interventi sull’Alto Fondale. Per l’ampliamento del canale industriale abbiamo consegnato i lavori, ci è arrivato lo studio affidato per la resecazione della calata Tripoli e della Vegliaia, abbiamo acquisito finanziamenti e fatto la gara per il capannone refrigerato all’interporto, che tende a rafforzare la catena agroalimentare del nostro comprensorio logistico portuale, un progetto che seguiamo con Interporto, altri 11 milioni sono stanziati per l’agroalimentare sul canale industriale. Poi c’è la Bellana e l’Andana delle Ancore, l’allungamento dei binari nel porto nuovo. Su Piombino potrebbe essere l’anno dell’accordo di programma e potremmo attuare investimenti per completare il piano regolatore e attivare proposte di insediamento industriali e ripartire con la produzione dell’acciaio».
 

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