Il porto di Livorno tra presente e futuro, Luciano Guerrieri: «Ecco le prospettive per il 2025»
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale traccia anche un bilancio del 2024
LIVORNO. Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri, traccia un bilancio del 2024 e guarda al futuro.
Va a chiudersi un 2024 segnato da una forte instabilità mondiale e anche da tante novità elettorali. Da Suez a Gaza, dall’Ucraina alle elezioni Usa: quali sono gli effetti su uno scalo come quello di Livorno. E quali le prospettive per il 2025? È soddisfatto di questo 2024: può farci un bilancio di fine anno?
«Soddisfatto non è la parola giusta. Il 2024 è stato un anno ancora segnato da una forte instabilità geo-economica, tale da incidere pesantemente sulle proiezioni industriali e sulle dinamiche commerciali, con effetti che si sono sentiti anche da noi. Rispetto al 2023, il porto di Livorno ha chiaramente subito dei contraccolpi. Nel 2024 si è invece cominciata ad osservare una prima inversione di tendenza, un trend di progressivo miglioramento che pare riguardare anche i container. A settembre, ad esempio, la movimentazione del traffico rotabile è aumentata del 5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente; stabili i prodotti forestali, mentre i container stanno facendo registrare cali via via sempre meno marcati, passando dal -9% del primo trimestre al -6% del secondo trimestre e al -3% di settembre. Si sta quindi delineando una tendenza di recupero che mi auguro venga confermata anche per i container e che possa completarsi all'inizio dell'anno, quando arriveranno in dote al porto i nuovi traffici dell'alleanza Gemini».
Dove può migliorare il porto di Livorno?
«Lo scalo portuale ha ampi margini di miglioramento, da un punto di vista infrastrutturale ma non solo. Negli scorsi anni abbiamo messo a frutto un importante sforzo realizzativo che ci ha portato a cantierizzare molte delle opere programmate, a cominciare, ad esempio, dall’allargamento del canale di accesso in porto e dalla resecazione del canale di accesso presso la torre del Marzocco, per un volume di investimento che supera i 20 milioni di euro. Nell’ambito della propria programmazione triennale, abbiamo rafforzato l'azione programmatoria, portando a 139 milioni di euro il portafoglio complessivo degli investimenti nel 2025, e con previsione oltre 260 milioni di euro negli anni 2026-2027. La Darsena Europa rimane la massima priorità, ma del pari non possono essere sottaciuti gli altrettanto importanti interventi legati al Piano del Ferro, con il quale l'AdSP intende dar corso ad una riorganizzazione e ad un potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria. Altrettanto fondamentale è il progetto di insediamento della Zona Logistica Semplificata, su cui stiamo lavorando con determinazione, tanto da aver deciso di creare nell'ambito dell'organizzazione del personale un'area strutturata e dedicata a questo tema. Già da tempo stiamo operando in una logica di attrazione e di insediamento di imprese a livello più territoriale, ad esempio in una logica di sistema porto - Interporto e tra porti/territori del sistema».
Quali sono le prospettive per il 2025?
«È presumibile che anche per il prossimo anno avremo molti degli stessi problemi con cui si è aperto il 2024. Presumo che la crisi nel Mar Rosso non si risolva a breve. Ed è comunque destinata a produrre effetti destabilizzanti su tutto lo shipping anche in caso contrario. La piena riapertura di Suez potrebbe avere la conseguenza quella di causare nuovi problemi di congestione a livello portuale. D'altra parte, la proposta del nuovo presidente degli USA di imporre una tariffa del 10 per cento su tutte le importazioni statunitensi potrebbe mettere a dura prova i settori chiave che dipendono dal commercio con gli Stati Uniti, ovvero il mercato principale del porto di Livorno. E' difficile dunque fare previsioni in un quadro geopolitico ed economico così frastagliato, auspico però che i porti del Sistema Portuale dell'Alto Tirreno riescano ad invertire pienamente la rotta di questi due ultimi anni e mettano a segno nuovi incrementi percentuali su tutte le tipologie di traffico, a cominciare dai container. I porti del sistema hanno tutte le carte in tavola per raggiungere l'obiettivo. A Livorno siamo da tempo impegnati a garantire allo scalo portuale un livello di efficienza infrastrutturale più avanzato mentre a Piombino le interlocuzioni con le due multinazionali cui si lega il progetto di rilancio del polo siderurgico di Piombino potrebbero gettare le basi per il pieno rilancio del porto. Nei prossimi mesi definiremo gli accordi propedeutici al rilascio delle concessioni demaniali».
Pensa che nel 2025 arriverà anche la sua conferma alla Presidenza? Lei si riconfermerebbe?
«Su questo non spetta a me fare previsione. Posso dire di portare un rendiconto rispettabile delle cose fatte e delle tante avviate».