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Livorno, tragedia in via Fiume: muore dopo aver varcato il portone del condominio

di Stefano Taglione
Luciano Lombardi, morto a 88 anni
Luciano Lombardi, morto a 88 anni

Il pensionato aveva lavorato come funzionario alla Pirelli. L'emozionante ricordo del consigliere comunale e medico Enrico Bianchi: «Un galantuomo, persona perbene come tutta la sua famiglia»

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LIVORNO. È morto stroncato da un malore improvviso, probabilmente un infarto, una volta superato il portone del condominio dove abitava, in via Fiume. Tragedia poco dopo le 11 di giovedì 2 gennaio in centro, a pochi passi dalla questura, dove è scomparso a 88 anni l’ex funzionario della Pirelli Luciano Lombardi. L’uomo, livornese, aveva già dato qualche segno di malessere poche ore prima del dramma, con la moglie Miria Mancini che gli aveva consigliato di non uscire di casa. È voluto comunque andare a ritirare alcuni referti di esami clinici effettuati nei giorni scorsi ed è proprio al ritorno a casa, superato il portone del suo palazzo, che l’anziano si è sentito male accasciandosi al suolo.

Era in compagnia della coniuge quando è avvenuta la tragedia, con un passante che intuendo la gravità della situazione è intervenuto in suo soccorso, chiamando il 112. Immediato l’intervento sul posto di un’ambulanza della Svs di via San Giovanni, con a bordo il medico del 118, anche se purtroppo per l’ottantottenne i sanitari non hanno potuto fare niente: era già morto. Dopo l’arrivo nello stabile delle forze dell’ordine la salma, su autorizzazione del sostituto procuratore di turno, è stata trasferita al cimitero dei Lupi dal personale delle onoranze funebri della Misericordia di via Verdi e restituita ai familiari.

Enrico Bianchi – medico di famiglia da poco in pensione, consigliere comunale a Livorno e già presidente dell’assemblea – conosceva molto bene Lombardi e la sua famiglia. Lo aveva sentito pochi giorni fa, per fargli gli auguri di Natale. «Una persona perbene, una famiglia perbene – le sue parole – che ho avuto il piacere di conoscere nel corso degli anni, in quanto mio paziente. Per anni so che ha lavorato fuori Livorno, in Campania, lo ricordo veramente come un uomo molto educato, come usava una volta. Era ritornato a Livorno dopo la pensione, la moglie Miria, che conosco molto bene, mi ha chiamato poco dopo la tragedia dandomi questa terribile notizia. Luciano era veramente una brava persona».

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