Livorno, si ribalta in auto e muore a 42 anni. Trovato sei ore dopo l’incidente
Saverio Quochi abitava in via Provinciale Pisana: lascia la moglie e un figlio
LIVORNO. È stato sbalzato fuori dall’auto dopo essersi ribaltato più volte in via Pian di Rota, vicino al Cisternino. È morto così Saverio Quochi. Il quarantaduenne livornese, che abitava in via Provinciale Pisana, è la prima vittima sulle strade della Toscana. Con la sua Mercedes, secondo quanto ricostruito, si stava spostando verso l’entroterra livornese, in direzione del comune di Collesalvetti, quando in prossimità della curva prima dell’incrocio con via delle Sorgenti si è cappottato finendo in un appezzamento di terreno privato. Lascia la moglie e un figlio.
Il ritrovamento
L’incidente sarebbe avvenuto attorno alle 6 di mattina di ieri, mercoledì 1 gennaio: la coniuge, agli inquirenti, ha infatti rivelato di averlo sentito al telefono per l’ultima volta poco prima di quest’ora. Fra i due non ci sarebbe poi stato più alcun contatto. A trovare il corpo riverso sull’erba, sei ore più tardi, sono stati gli abitanti della zona, a poche decine di metri dalle loro case: «C’è una persona che è stata sbalzata nel campo», la telefonata ricevuta dalla centrale unica di emergenza. È mezzogiorno quando scatta l’allarme al 112, con l’intervento immediato di un’ambulanza della Svs di via San Giovanni, insieme all’automedica dell’Asl Toscana nord ovest con a bordo il medico e l’infermiere del 118. Purtroppo, per Quochi, non c’era più niente da fare: il suo corpo senza vita è stato trovato proprio accanto all’auto di grossa cilindrata.
I rilievi
Sul posto, oltre ai sanitari, sono intervenuti gli agenti della polizia municipale di Livorno, diretti dal comandante Joselito Orlando, e i vigili del fuoco. Gli operatori del comando cittadino hanno effettuato tutti i rilievi lungo l’arteria, rimasta chiusa il tempo necessario per ultimare gli accertamenti: stando a quanto ricostruito in base alle tracce presenti sull’asfalto emergerebbero vari segni di sbandamento dell’auto di Quochi, con impatti al suolo avvenuti pure con le lamiere. È per questo che i vigili urbani ritengono che i primi ribaltamenti della macchina siano avvenuti sulla carreggiata, non soltanto quindi nell’appezzamento di terreno dove il quarantaduenne ha terminato la sua corsa ed è stato trovato morto.
Le indagini
Dove fosse diretto Quochi non è chiaro, almeno non lo è agli inquirenti. Se stava tornando a casa, magari dopo aver festeggiato il nuovo anno, era comunque nella direzione opposta rispetto a quella della sua abitazione, dato che da Livorno si stava dirigendo in direzione del Cisternino. Sicuramente, lo hanno già stabilito gli inquirenti, avrebbe fatto tutto da solo, senza coinvolgere altri mezzi o persone.
Salma sotto sequestro
La salma, per il momento, è sotto sequestro: lo ha deciso il pubblico ministero di turno in procura. Il veicolo, invece, non lo è: chiara, infatti, la dinamica, al punto da non richiedere alcun accertamenti ulteriore sulla Mercedes, distrutta a causa dei numerosi ribaltamenti avvenuti prima lungo la carreggiata, poi nel campo. Nel primo pomeriggio di ieri, il personale delle onoranze funebri della Misericordia di via Verdi, su disposizione del magistrato ha quindi trasferito la salma al cimitero comunale dei Lupi. Nei prossimi giorni il pm deciderà se eseguire o meno l’autopsia (o un accertamento esterno) sul corpo del quarantaduenne, dopodiché sarà restituito alla famiglia che solo dopo potrà organizzare il funerale.
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