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Innamorato di Livorno lascia la ristorazione per il posto fisso: «Perché la sicurezza ha vinto sulla passione»

di Flavio Lombardi

	Domenico Costa 60 anni e a la foto di gruppo dei dipendenti del Comune di Livorno
Domenico Costa 60 anni e a la foto di gruppo dei dipendenti del Comune di Livorno

Domenico Costa, 60 anni, è uno dei 24 tecnici assunti nel 2024 in Comune

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LIVORNO. Lo si scorge in mezzo agli altri, prima che tutto inizi. Mancano ancora pochi minuti allo scoccare delle 12,30, orario in cui avrà inizio, all’interno della Goldonetta, la cerimonia annuale del sindaco Luca Salvetti in cui si celebra l’assunzione registrata nell’anno solare dei nuovi dipendenti comunali. L’appuntamento è davanti alle arcate del Goldoni e stanno confluendo ormai quasi tutte le "reclute" del 2024: impiegati, dirigenti, funzionari e agenti della polizia municipale. E gli over 50, tra queste fila, sono 26. Domenico Costa, romano nato il 2 agosto del 1964, che però risiede in pianta stabile dalle nostre parti, è uno dei 24 tecnici. «Come gli altri - racconta - sono entrato per concorso circa un anno e mezzo fa. La prima fase nel nostro caso specifico, cioè quella scritta, fu con procedura online, poi, dopo la prima selezione, ebbi accesso all’orale di Palazzo civico. Sono un tecnico utilizzato al Suap, lo sportello unico delle produttività. Forse anche per via del mio passato nel campo della ristorazione, abituato ai rapporti col pubblico, eccomi nella funzione di interlocutore per chi desidera avviare un’attività economica, con o senza interventi edilizi sul fabbricato o sull’area oggetto del suo interesse».

Il posto fisso, senza problemi, finalmente arrivato? Forse non era il suo sogno nel cassetto, perché si vede che è uno di quelli che ci ha provato a fare altro. «Io sono partito dal posto fisso venendo via poco più che ventenne dalla mia città. Fui assunto come tecnico informatico alla Solvay, con un diploma in tasca di perito elettronico ed elettrotecnico. Ma poi, vinse presto la passione: la ristorazione, l’amore per i vini e un diploma di sommelier. Una avventura bellissima ed entusiasmante con un locale tutto mio con enoteca, fino al 2016 a Casale Marittimo - racconta Costa - . Ma anni di crisi hanno fatto vedere tanto buio e, alla fine, mi sono buttato alla ricerca di uno stipendio sicuro, giocandomi di nuovo la carta dei miei studi». Assunto dall’8 gennaio scorso (la prima infornata), ride quando gli si chiede quando andrà in pensione.

«Una domanda di riserva, c’è? Comunque, non credo prima dei 67 anni, a meno che non cambino certi parametri», sottolinea. Un livornese d’adozione. «E certo! Guai a chi me la tocca, questa città. Mia moglie è livornese, le mie figlie sono livornesi. Una, centista, diplomata al nautico e che farà l’Its sulla nautica appena sbarcato a Livorno. Inizierà il suo percorso proprio l’8 gennaio. A un anno di distanza, lo stesso giorno in cui "il su babbo" è entrato in Comune. Strane coincidenze, vero?...», conclude Costa, sorridendo.

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