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Spaccio, furti, negozi che chiudono. La rabbia di Borgo Cappuccini: «I pusher si sono presi il quartiere, c’è tanta paura»

di Franco Marianelli
Da sinistra Maria Benvenuti, Franco Ferrini e Antonio Morozzi
Da sinistra Maria Benvenuti, Franco Ferrini e Antonio Morozzi

Livorno, il racconto dei residenti esasperati: «Ho dovuto togliere la cassetta per la pubblicità: ci mettevano la droga dentro per non tenerla addosso»

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LIVORNO. «Pure gli spiritosi fanno – racconta la signora Maria Benvenuti, abitante in piazza Mazzini – . Sa cosa mi ha risposto uno spacciatore cui ho chiesto cosa stesse aspettando nella piazza? “Bado i giardini”».

I cittadini di Borgo sono esasperati per spaccio ed altre problematiche del quartiere e attraverso Il Tirreno – promotore dell’iniziativa, Antonio Morozzi, autoproclamatosi di fatto “difensore civico “del rione – presentano l’elenco dei problemi segnalati dai borghigiani.

«Non ne possiamo di più – si sfoga la signora – e di fatto corriamo il rischio di venire addirittura “sfrattati”, noi cittadini, dalla piazza. Tempo fa alcune signore che si ritrovavano su una panchina sono state minacciate da alcuni spacciatori e da allora hanno paura e hanno smesso di ritrovarsi là».

«La chiusura poi di alcuni storici esercizi commerciali, come la ferramenta Turchi, Vernici Bonsignori, Elettro Bini e la Farmacia (che si è spostata ai limiti del quartiere) di fatto determina ulteriore degrado – aggiunge Morozzi – e favorisce la delinquenza».

Ma il Comitato di quartiere eletto a suo tempo non vi aiuta? «Sostanzialmente, dopo un paio di occasioni, non si sono mai visti».

In piazza La Giovine Italia c’è un circolo del Partito Democratico. «È quasi sempre chiuso e comunque anche da loro niente di importante è pervenuto».

«Possibile poi – interviene Franco Ferrini, borghigiano doc, abitante sugli Scali Novi Lena – che io, che pago il tagliando per il parcheggio debba sempre impazzire per cercare il posto visto che i posti sono tutti occupati dagli “abusivi”? Naturalmente i vigili vengono una volta ogni tanto, fanno due multe e poi la situazione rimane la stessa».

Ma torniamo alla delinquenza perché non solo di spaccio si parla ma pure di originali furti: «C’è una palma in piazza Mazzini che era lastricata con marmo alla base».

«Una mattina ci siamo svegliati - racconta ancora la signora Maria Benvenuti – e il marmo non c’era più: avevano rubato il basamento».

«E poi la promessa della riduzione degli stalli blu da parte dell’assessora Cepparello che è rimasta tale, i mezzi pesanti che parcheggiano sui marciapiedi e li “affossano” con il loro peso, ecc. Mi permetta inoltre una battuta: – aggiunge Morozzi – il sindaco Luca Salvetti spesso ricorda come Borgo sia il suo quartiere: figuriamoci se fosse stato di un altro come saremmo ridotti».

Ma la signora Benvenuti vuol tornare in particolare sulla questione-spaccio, sottolineando una particolarità tanto curiosa quanto inquietante: «Le è mai capitato – chiede – di sentire dei botti (senza motivazione relativa ad avvenimenti) come quelli dei fuochi artificiali?» .

Effettivamente sì, soprattutto la sera. «Sono loro che fanno sapere ai “clienti” che è arrivata la “roba”. Io ho poi dovuto togliere accanto alla porta la cassetta per la pubblicità: ci mettevano la droga dentro per non tenerla addosso, così riscuotevano e prendevano una dose alla volta».


 

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