Il Tirreno

Livorno

Il caso

Vigile mostra la paletta ai carabinieri per tranquillizzarli: loro lo denunciano e gliela sequestrano

di Stefano Taglione
Un vigile mentre mostra la paletta (foto d'archivio)
Un vigile mentre mostra la paletta (foto d'archivio)

Succede a Pisa: l’agente di Livorno, al buio, mentre tornava dall'aeroporto dopo aver accompagnato la moglie voleva solo rassicurarli. Ritenuta contraffatta, era però vera e gli verrà restituita. Il comandante Joselito Orlando, come da prassi in questi casi, avvierà un'indagine interna per comprendere al meglio quanto accaduto

16 novembre 2024
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LIVORNO. Aveva appena accompagnato la moglie all’aeroporto, quando a Pisa – lungo la via Livornese – poco prima dell’alba è stato fermato dai carabinieri. Al buio, con la pattuglia del nucleo operativo e radiomobile dietro e i militari ancora a bordo, ha pensato di tranquillizzarli, mostrando dal finestrino dell’auto la paletta d’ordinanza. Ma si è ritrovato con una denuncia per possesso e illecito uso di segni distintivi in uso ai corpi di polizia. Un vigile urbano livornese è nei guai dopo quanto avvenuto nella primissima mattina di venerdì 15 novembre, con i carabinieri che hanno pensato che volesse eludere il controllo e hanno perfino sequestrato la paletta ipotizzando il reato di possesso di segni distintivi contraffatti, in pratica sostenendo che fosse falsa, quando in realtà è vera ed è quella a lui in dotazione, essendo regolarmente assunto nel comando.

Il fatto

L’agente locale, da Pisa, stava tornando a casa dopo aver accompagnato la coniuge al Galileo Galilei, visto che lei doveva imbarcarsi su uno dei primi voli in partenza la mattina. Aveva con sé la paletta d’ordinanza, in uso a ogni appartenente al corpo, di per sé qualcosa di non illecito, visto che è una dotazione che può essere portata con sé, al contrario della pistola, anche al di fuori del Comune di appartenenza. Il vigile, al quale non sono stati rilevati ulteriori addebiti, avrebbe semplicemente mostrato la paletta e poi il tesserino di riconoscimento per qualificarsi, per spiegare di essere un pubblico ufficiale, non quindi nel tentativo di eludere il controllo. Un atteggiamento che tuttavia, stando alla ricostruzione dei militari pisani, sarebbe stato attuato proprio per «eludere il controllo», motivo per il quale è scattata la denuncia. Nei prossimi giorni la paletta gli sarà comunque restituita, in quanto non contraffatta, e necessaria per il prosieguo della sua attività. In ogni caso, essendo un sequestro probatorio, dovrà prima esserci l’eventuale convalida da parte del pubblico ministero di turno, prevista entro la giornata di domani.

Il procedimento interno

Il vigile ha subito informato i suoi superiori e il comandante su quanto accaduto, spiegando di non aver voluto né mancare di rispetto ai carabinieri, né tantomeno eludere il controllo in strada. Sul fatto, come da prassi, verrà avviata un’indagine interna al corpo. «Con la massima serenità – spiega il comandante della polizia municipale labronica, Joselito Orlando – apriremo un’attività istruttoria per capire cosa realmente sia accaduto, per comprendere se vi sia stato un eventuale atteggiamento superficiale o sbagliato del collega. Ogni operatore ha la sua paletta d’ordinanza, che può portare sempre con sé, chiaramente può essere eventualmente un reato l’uso che se ne fa. In ogni caso, visto che nel sequestro l’autorità giudiziaria parla di contraffazione, posso sicuramente dire che la paletta non era assolutamente contraffatta: era la sua, quella a lui regolarmente assegnata».

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