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Fi-Pi-Li, imprenditore dopo la morte di Sandro Banchellini: «Al mio personale ho vietato di utilizzare quella strada killer»


	Sandro Banchellini e il punto dell'incidente nella foto di Franco Silvi
Sandro Banchellini e il punto dell'incidente nella foto di Franco Silvi

La lettera-sfogo del livornese Salvatore Favati dopo l’incidente in cui ha perso la vita il 48enne volontario della Croce Rossa

28 settembre 2024
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LIVORNO. Salvatore Favati è un imprenditore livornese. Dopo l’ennesimo incidente mortale sulla Fi-Pi-Li ha deciso di inviare una lettera al Tirreno. Ma soprattutto ha preso una decisione drastica. «Sono un imprenditore livornese e  lavoro in tutti i porti d'Italia. Per raggiungere molti di questi porti o per sbrigare faccende logistiche negli aeroporti di Bologna, Milano, Roma devo passare da Firenze. E così i miei camion. A tutto il personale della mia azienda è stato fatto divieto di passare dalla Fi-Pi-Li perché, oltre a rendere problematica una qualsiasi previsione d'arrivo (se la strada non è bloccata da incidenti lo è da lavori, o da sovraffollamento, o da altre situazioni mai troppo comprensibili ) è pericolosa come dimostrano le dolorose sequenze di incidenti, quotidiani, alcuni mortali come quello accaduto pochi giorni fa (l’incidente in cui ha perso la vita Sandro Banchellini, ndr)».

L’imprenditore continua. «Non so se provare più rabbia o dolore per un'altra morte annunciata, un po' come per quelle che periodicamente accadono di fronte a Camp Derby dove tuttora nessuno si è preoccupato di mettere un guard-rail. La Fi-Pi-Li è dalla sua apertura una porcheria: disegnata male, sconnessa, con un manto assurdamente pieno di buche e quant'altro serve per renderne pericolosa la percorrenza. L'amministrazione provinciale ha ben pensato di mettere la Fi-Pi-Li a reddito con una marea di autovelox, posti a unico presidio dell'incasso settimanale. Eppure si muore lo stesso».

Favati prosegue: «A morire per ironia della sorte è stato un giovane che si preoccupava della sicurezza di quella arteria regionale. mi fa male prenderne atto. L'idea della Regione di mettere una gabella per i Tir, poi, mi sembra stupida: pagare per circolare sulla medesima strada assassina migliorerebbe le condizioni di sicurezza? Questa proposta di gestione è a mio avviso ridicola: ci verranno estorti quattrini per percorrere l'identica strada di prima, omicida come sempre Io affermo che quella “stradaccia” va chiusa, cancellata, ridisegnata e rifatta.

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