Il Tirreno

Livorno

Il lutto

È morto il dottor Giovanni Niccoli per trent’anni colonna dell’ospedale di Livorno

di Giulio Corsi
È morto il dottor Giovanni Niccoli per trent’anni colonna dell’ospedale di Livorno

Stimatissimo primario di Gastroenterologia era andato in pensione nel 2020, aveva 69 anni. Il ricordo dei colleghi

24 settembre 2024
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LIVORNO. È morto Giovanni Niccoli, per anni colonna dell’ospedale di Livorno. Aveva 69 anni. Era andato in pensione il primo gennaio 2020, ma nell’immaginario dei livornesi - anche in questi anni in cui aveva dismesso il camice, costretto a vivere la sanità come paziente combattendo contro una malattia neurodegenerativa che non gli ha dato scampo - il reparto di gastroenterologia che aveva diretto a lungo era ancora il reparto "del Niccoli", nonostante dopo di lui siano arrivati stimatissimi medici come Matteo Blois e l’attuale primario Raffaele Manta. Era il 2012 quando Niccoli diventò direttore dell’unità operativa complessa di Gastroenterologia, all’epoca collocata nel vetusto 5° padiglione degli Spedali Riuniti. Il reparto nacque proprio con lui, che precedentemente - fin dal 1994 - era stato responsabile della sezione ambulatoriale. Fu una delle ultime specialistiche arrivate ad arricchire l’ospedale di Livorno prima della nascita della maxi Asl Nord Ovest, frutto di un’attività cresciuta anno dopo anno, fatta di grandi professionalità e capacità di stare al passo con le innovazioni tecnologiche, che già allora registrava 10mila pazienti l’anno e 8.000 endoscopie.

«Questa nuova unità operativa - spiegò all’epoca la direttrice generale dell’azienda, Monica Calamai - nasce dalla volontà di rafforzare un settore che da anni rappresenta un fiore all’occhiello del nostro ospedale con migliaia di utenti che accedono al servizio». Accanto alla professionalità, per le migliaia di livornesi che avevano frequentato il suo reparto, è stata soprattutto l’umanità che Niccoli riusciva a trasmettere, a renderlo amato. Apprezzato anche dai colleghi, che ricordano come non si sia mai negato a chi gli chiedesse aiuto, spesso sacrificando tempo libero e riposo. Una testimonianza tra le tante fotografa bene la sua figura: è quella di una paziente, Genny De Pas, colpita nel 2019 da una sincope grave da emorragia digestiva dovuta a una grave ulcera, che scrisse una lettera al momento del suo pensionamento.

Raccontava: «Il dottor Niccoli veniva ogni giorno in Pronto Soccorso, talvolta più volte al giorno anche quando non erano richieste colonscopie o altri esami che doveva svolgere lui. Per me la sua attenzione al decorso della mia malattia, accompagnata sempre da parole incoraggianti e anche da battute ironiche, rappresentava la spinta a pormi in modo positivo per affrontare il lungo e difficile percorso verso la guarigione. Se durante il suo orario di lavoro era troppo occupato, veniva a salutarmi prima di tornare a casa e con il suo tono pacato e gentile mi chiedeva: "Come va? Stai tranquilla che, anche se i progressi sono lenti, stai migliorando. Non mollare"».

Niccoli si era laureato in Medicina nel 1979 specializzandosi 5 anni dopo in gastroenterologia. Dal 1989 al 1992 aveva lavorato al pronto soccorso dell’ospedale, prima di diventare responsabile della gastroenterologia e per alcuni anni dell’endoscopia digestiva. Commosso il ricordo di Riccardo Luschi, suo vice e soprattutto amico: «È stata un’esperienza di vita professionale ed umana, intensa e profonda nata trentasette anni fa, in un gruppo di lavoro, quello della Endoscopia Digestiva, costruitosi sul rispetto e la stima dei colleghi di lavoro fin dagli anni ’80. Sul piano personale, è stato un fratello, un maestro, un esempio di vita, un grande professionista, dotato d’una umanità incredibile e di una rara conoscenza della materia. A lui il merito , soprattutto, di vedere lontano nello sviluppo delle innovazioni tecnologiche. È stato senz’altro il protagonista del passaggio generazionale dopo i dottori Piccini e Malfatti, assieme ad Orlandi. Se oggi il nostro reparto è ai livelli di vertice nel panorama di questo settore della medicina, lo si deve anche a lui ed alle sue idee organizzative e propulsive». I funerali si svolgeranno domani alle ore 11 nella chiesa Beata Seaton.

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