Morto nell’incidente a Livorno, un anno senza il sorriso di Ale: «Ci manca tutto di lui, vorrei riabbracciarlo»
Il 29enne perse la vita il 9 settembre 2023 in uno schianto contro un tir in via Leonardo Da Vinci. Oggi alle 18 una messa in ricordo si svolgerà alla chiesa Santa Elisabetta Anna Seton: «Per il suo compleanno alla scalinata di Antignano c’erano tanti amici: è stata un’emozione»
Un anno di dolore. Il più atroce che esista. Quello innaturale di una madre e un padre che perdono un figlio, di una famiglia che perde un figlio. Intelligente, curioso, solare come era Alessandro Donati, livornese che un anno fa ha perso la vita in un tragico scontro con un tir in via Leonardo Da Vinci a 29 anni. Una ferita aperta e impossibile da rimarginare nel cuore di mamma Katia. «Non saprei neanche come descriverlo questo anno – esordisce -. Non ho un metro per misurare il tempo, non mi sembra neanche che sia passato. Mi sembra di non averlo vissuto».
Laureato nella specifica triennale dedicata alla sicurezza sul lavoro, dipendente come addetto alla sicurezza in Cna, arbitro di calcio e ragazzo caratterizzato da una serie infinita di passioni, tra cui l’attenzione verso l’ambiente. Cresciuto alle Sorgenti, Alessandro era un «punto di riferimento per tutta la famiglia», dice mamma Katia. «Ci manca tutto di lui. Era una presenza importante nella vita quotidiana. Potevi parlarci di qualsiasi cosa, perché era un ragazzo acculturato e su ogni aspetto cercava di farsi una propria idea. Stava studiando per la seconda laurea in Psicologia. Ci manca in ogni sfumatura. Nel semplice sentirlo parlare in casa, riempiva le nostre giornate con le sue idee».
Il fratello, Francesco, sette anni più piccolo, è un calciatore professionista. Cresciuto nel settore giovanile dell’Empoli, con cui ha vinto uno scudetto Primavera da capitano, negli ultimi anni ha vestito le maglie di Ascoli, Lecco e Arezzo. Nell’ultima sessione di calciomercato è passato alla Ternana. Un percorso in cui anche Alessandro ha sempre fatto il tifo per il talento di famiglia. «Andiamo avanti per lui – prosegue Katia -. La scomparsa di Ale è stata una botta talmente forte che ogni giorno è dura guardare avanti. Lo faccio per Francesco. Erano unitissimi. Avevano tante cose in comune e arrivati a questa età i sette anni di differenza non si vedevano più. Una madre che perde un figlio soffre due volte: quando perde il figlio e quando ogni giorno vede soffrire per questo suo fratello». Alle 18 oggi è in programma una messa in ricordo di Alessandro che si svolgerà alla chiesa Santa Elisabetta Anna Seton, in piazza Lavagna 15.
«Sono i giorni peggiori. Un anno fa tutto era perfetto. Poi da un momento all’altro la nostra vita è cambiata per sempre. È stata la fine di tutto. Quello che mi auguro è che il nome di Alessandro non venga dimenticato e viva, oltre che nel nostro, nel cuore di tutte le persone che lo hanno conosciuto».
A ricordarlo ci saranno decine e decine di amici che un anno fa affollarono i suoi funerali. Gli stessi amici che cercano in ogni occasione di far sentire il loro calore alla famiglia Donati. «Il primo settembre ci siamo ritrovati alla scalinata di Antignano in occasione del suo compleanno. Non potevo credere alla gente che c’era. Un collega di lavoro ha scritto per lui una lettera commovente. Tutte testimonianze importanti per noi genitori, ci fanno capire una volta di più il valore di nostro figlio. Era veramente un bravissimo ragazzo». Purtroppo sono tanti, troppi, i figli che Livorno si è ritrovata a piangere in questi anni, vittime di incidenti stradali che hanno messo troppo presto la parola fine alle loro giovani vite. «Ogni volta che leggo di questi eventi, che sia in altri luoghi d’Italia o a Livorno, il mio primo pensiero va ai genitori. Perché conosco quello che provano, conosco il loro dolore. È una ferita che si riapre ogni volta». Ma se è vero «nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta», Alessandro resterà vivo per sempre nel cuore di chi gli ha voluto e gli vuole bene. «Se lo incontrassi cosa gli direi? Di sicuro lo abbraccerei con tutta la forza che ho. Avrei troppe cose da dirgli. La prima che mi viene in mente è che insieme a Francesco sono la cosa più bella della mia vita».