Il Tirreno

Livorno

Il piano

Livorno, maxi-bando di mobilità in Comune: si cercano 21 profili, ecco quali sono

di Martina Trivigno
Il palazzo comunale
Il palazzo comunale

Il sindaco Luca Salvetti: «Nel mio mandato assunti 615 lavoratori a fronte di 435 in 15 anni»

4 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Un maxi-bando di mobilità per potenziare ancora l’organico dei dipendenti comunali e immettere così 21 lavoratori in più che arriveranno da altri enti della provincia di Livorno (e non solo). In pratica, chi vorrà trasferirsi in città troverà le porte di Palazzo Civico aperte. In particolare l’ente è alla ricerca di nove amministrativi (di cui quattro ex categoria D e cinque ex C), cinque agenti di polizia municipale (uno ex D e quattro ex C), tre insegnanti e quattro informatici (uno ex D, uno ex C e due ex B).

Il quadro generale

Nel corso degli ultimi cinque anni, infatti, il Comune di Livorno ha indetto 27 concorsi pubblici, ma ora le graduatorie sono scadute: la validità per poter attingere ai candidati idonei, infatti, è passata da tre a due anni, creando non poche difficoltà alla pubblica amministrazione, combattuta tra la necessità di assumere e le difficoltà nel riuscire a reperire i lavoratori. Da qui la decisione di attuare a Livorno la procedura di mobilità. Anche se – precisa il sindaco Luca Salvetti – questo non significa accantonare i concorsi che in questi ultimi anni sono stati la linfa che ha consentito di quasi completare la pianta organica: una volta terminata la procedura di mobilità, mancheranno all’appello 21 dipendenti per raggiungere 1.196, numero della pianta organica al completo. Opportunità di lavoro, dunque, ma anche servizi per i livornesi. Sì, perché – come spiegato dal primo cittadino – «soltanto per fare un esempio, al momento sono 25 i cantieri aperti in città. Ecco, per arrivare a questo risultato sono stati necessari dirigenti, posizioni organizzative e personale negli uffici in numero adeguato». 

I dati 

Secondo i dati snocciolati dal Comune, durante l’amministrazione Salvetti (primo mandato) sono stati assunti 615 dipendenti a fronte dei 435 immessi in ruolo in 15 anni, ossia durante i mandati Cosimi, Cosimi bis e Nogarin. «Dal 2019, la nostra filosofia è basata sulla convinzione che senza le persone al lavoro non si possono proporre servizi e non si possono fare cose per la città – sottolinea Salvetti – . Partendo da questo elemento e da un quadro che nel 2019 era abbastanza desolante, abbiamo fatto in cinque anni un percorso straordinario grazie alla volontà politica della giunta, al lavoro del direttore generale e del dirigente al personale, in collaborazione con tutti gli uffici, che ci ha portato a una visione stravolta in positivo rispetto al passato. A conferma di questo ci sono i numeri che in maniera comparativa attestano le assunzioni nei precedenti mandati amministrativi rispetto all’attuale». Nel dettaglio, sono stati 197 i dipendenti assunti durante il primo mandato Cosimi, 110 nel secondo mandato Cosimi, anche se bisogna precisare che in quel periodo le assunzioni erano bloccate. Infine, il mandato Nogarin ha registrato 128 assunzioni.

Gli incentivi 

L’assessora al Personale, Viola Ferroni, sottolinea poi che «nelle sue politiche il Comune di Livorno ha attuato strumenti incentivanti consentendo anche una possibilità di crescita professionale. Per tutti questi motivi abbiamo deciso di far precedere i nuovi concorsi da una procedura di mobilità che guarderà a quasi tutti i profili».

La formazione

Il direttore generale Nicola Falleni aggiunge che «i numeri sono importanti e generano un riflesso diretto sulla capacità finanziaria dell’ente: tutto questo è stato reso possibile grazie alla solidità del bilancio comunale che garantisce la possibilità di effettuare operazioni di dimensioni veramente significative». Infine il dirigente delle Risorse umane, Organizzazione e Controllo, Massimiliano Lami. «Siamo passati da una macchina amministrativa inclinata verso profili di inquadramento più basso a una che, invece, ha capovolto questa impostazione e adesso ha una maggiore dotazione organica nei settori ex D ed ex C – conclude – . In sostanza, più che alla gestione si mira al coordinamento dell’esercizio delle funzioni. Sulla formazione siamo passati dai 59mila euro di spesa del 2019 agli attuali 180 mila in bilancio. Quest’anno, poi, abbiamo anche stanziato risorse aggiuntive, raggiungendo i 220 mila euro: l’innesto di nuovi colleghi rende necessaria una formazione iniziale ad hoc».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Sanità: la storia

Firenze, bimba rischia la vita per l’ingestione di una pila: salvata grazie a sinergia tra Meyer e Monasterio

Sportello legale