Covid, a Livorno c’è l’ambulatorio “danni” da vaccino: i medici dell’iniziativa e le analisi proposte
L’intervista a Giovanni Pezone: in un anno si sono rivolte a noi 250 persone
LIVORNO. Se di Covid si parla sempre meno, di verifiche di eventuali danni da vaccino non è così: «Riceviamo settimanalmente al Centro Medico Amico (presso gli ambulatori del Centro Biosalus di via Oberdan Chiesa) una media di cinque persone che ci chiedono di verificare se i disturbi o le patologie registrati post inoculazione del siero derivino dall’inoculazione stessa o meno», dice Giovanni Pezone, titolare del Centro Medico («Ma attenzione – precisa – pur essendo io il titolare del centro, la Biosalus non c’entra; il Centro Medico Amico è una iniziativa che parte da me e da altri colleghi medici»).
Pezone è conosciuto, al di là della professione medica, per la partecipazione alle ultime elezioni amministrative in quanto candidato sindaco per la lista da lui stesso fondata Rinascita Toscana (non a caso nel programma elettorale vi erano molti riferimenti all’abrogazione delle residue norme anticovid rimaste in essere).
Insieme al collega Piero Lo Schiavo, storico medico di famiglia andato in pensione non molti anni fa, Pezone ha messo in piedi questa iniziativa: nella locandina in cui promuove i controlli medici per verificare la presenza di eventuali danni da inoculazione del vaccino, la parola “vaccino” è virgolettata, «a dimostrazione delle nostre perplessità in proposito della dichiarata efficacia», dice.
Dottor Pezone: cinque persone alla settimana non sono poche. Sono vaccinati “pentiti”?
«Anche. Oppure persone costrette a suo tempo a vaccinarsi per problemi legati al lavoro, altrimenti sarebbero stati licenziati».
Come funziona l’ambulatorio?
«Gli interessati si presentano da noi tramite appuntamento telefonico allo 0586 868500 e cominciamo con l’anamnesi (ovvero l’intervista al paziente sulla propria storia clinica ndr) seguita da una visita medica. Poi offriamo una diagnosi e accertiamo l’eventualità di doversi sottoporre ad ulteriori analisi. La prima parte è gratuita, se l’interessato vorrà procedere con le analisi queste saranno a pagamento».
In che consistono le analisi?
«Essenzialmente nella microscopia ottica in campo scuro, un test “qualitativo” al contrario di altre analisi come ad esempio l’emocromo, che insiste di più sull’aspetto “quantitativo”».
Da parte delle autorità sanitarie non è giunta alcuna “diffida” in merito alla vostra attività?
«A Livorno no, a Lucca, dove è presente un ambulatorio analogo al nostro, sia l’Asl, sia l’Ordine dei Medici, sia una consigliera regionale del Pd hanno cercato di metterci i bastoni tra le ruote senza però riuscirci».
Chi collabora con lei?
«Il dottor Piero Lo Schiavo, medico di grande esperienza e uno psicologo-biologo. E ci avvaliamo pure della consulenza dell’ex sindaco di Ardea, il medico Mariano Amici (sospeso dall’Ordine dei Medici ndr) anche se lui registra una matrice professionale più vicina alle idee del giornalista Adriano Panzironi (noto per le televendite di prodotti alimentari “alternativi”)».
Cosa pensa dei suoi colleghi “allineati” alle disposizioni sanitarie?
«Sono colleghi che hanno smesso di visitare, approssimativi e che non sanno più ascoltare un cuore e sentire se un fegato è ingrossato. Io invece sono rimasto come una volta».