Il Tirreno

Livorno

Sos furti

Torna la banda delle casseforti: rubati 7.000 euro dal Burger King

di Stefano Taglione
Il Burger King di Livorno (foto d'archivio)
Il Burger King di Livorno (foto d'archivio)

Secondo assalto in pochi giorni nei negozi di Livorno: era successo anche al Petmark di Porta a Terra, dove sparirono 5.000 euro

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LIVORNO. Hanno fatto irruzione all’interno del Burger King di via Firenze, scassinando uno sportello d’acciaio e un pannello antincendio. Poi hanno svuotato la cassaforte con dentro fra 6.500 e i 7.000 euro. È stato un furto ingente quello messo a segno nel fast food alla periferia nord della città, dove nella mattinata di domenica scorsa è sopraggiunta per il sopralluogo una volante della polizia di Stato, con gli agenti dell’ufficio prevenzione e soccorso pubblico della questura che hanno parlato con i dipendenti della multinazionale entrati al lavoro per primi, coloro che hanno dato l’allarme al 112. Si tratta della seconda cassaforte assaltata in pochi giorni nei negozi della città: qualche giorno fa, infatti, la stessa sorte era toccata al “forziere” di Petmark, l’ex Maxi Zoo di Porta a Terra, portata via di netto con dentro 5.000 euro, parte degli incassi del giorno precedente relativi alla vendita di cibo e accessori per animali. In tutto, in meno di una settimana, il bottino nei due grandi punti vendita livornesi è stato di quasi 12.000 euro. Una montagna di soldi, come non capitava da tempo, sommata ai 3.500 euro – come si può leggere nell’articolo in basso – rubati sempre nella notte fra sabato e domenica scorsi in un deposito affittato dall’azienda di ingrosso di frutta Dierre Fruit all’interno del Mercato ortofrutticolo, dove sono spariti da un ufficio anche diversi assegni, dal valore di varie migliaia di euro, che tuttavia non potranno essere riscossi dai malviventi.

Cosa sappiamo

Il furto al Burger King sarebbe avvenuto la notte precedente, dopo la chiusura serale, quindi fra sabato e domenica scorsi. A causa di un malfunzionamento del meccanismo di combinazione la cassaforte era aperta, quindi non è stata forzata: chi ha agito, quindi, molto probabilmente lo sapeva. O – ma è un’ipotesi assai meno verosimile – ha avuto fortuna. C’è, inoltre, un altro particolare da considerare: le telecamere del ristorante, naturalmente presenti, purtroppo non registrano. Non è chiaro se non memorizzassero le immagini riprese solo in quelle ore o da tempo, fatto sta che gli inquirenti non potranno avere a disposizione i video, filmati che sarebbero stati cruciali per riuscire ad avere un quadro, anche sommario, di quanto accaduto, con gli orari e i movimenti dei criminali. I ladri, dunque, hanno avuto la strada più o meno spianata, facilitati dal combinatore della cassaforte fuori uso e dagli impianti di videosorveglianza senza memoria. Conoscevano entrambe le debolezze? Non si sa: sono risposte che dovranno fornire gli inquirenti, anche se non sarà semplice.

Le indagini

Per analizzare le eventuali impronte digitali, nel punto vendita, sono intervenuti i poliziotti della scientifica. Il primo intervento era stato però dei colleghi della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, guidati dal commissario capo Alessio Del Gigia, che hanno redatto i primi atti informativi per la procura, mentre dell’inchiesta si occuperà poi la Squadra mobile, diretta dal vicequestore Giuseppe Lodeserto. L’obiettivo degli investigatori è naturalmente quello di dare un volto e un nome ai malviventi, attraverso – in assenza di telecamere interne – gli impianti di videosorveglianza presenti nelle altre attività di via Firenze ed eventualmente anche tramite quelli pubblici, se ve ne sono di utili. Per adesso, gli accertamenti, sono solo nella loro fase iniziale.

Il precedente

Un colpo analogo era avvenuto – come anticipato – nei giorni scorsi da Petmark, l’ex mega-negozio Maxi Zoo dell’area commerciale di Porta a Terra, dove i ladri avevano portato via la cassaforte con nascosti circa 5.000 euro, probabilmente gli incassi della giornata precedente o parte di essi. Anche in quel caso i malviventi avevano agito di notte ed era intervenuta, per le indagini, la polizia di Stato, con le volanti e poi la scientifica per i rilievi. Non è chiaro se possa trattarsi di una stessa banda criminale, ma il lavoro degli esperti forensi potrà, già nei prossimi giorni, fornire le prime risposte agli investigatori di via Fiume. Entrambe le indagini sono infatti in mano alla Squadra mobile e anche nel caso di Porta a Terra, dove le telecamere c’erano, si cercherà di capire se vi siano anche altri impianti di videosorveglianza utili, ad esempio quelli dei negozi vicini o pubblici. l


 

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