Il Tirreno

Livorno

L’incidente

Precipitato dal ponte di Calafuria: le parole agli amici, la caduta e cosa lo ha salvato

di Stefano Taglione

	Il soccorso a Calafuria
Il soccorso a Calafuria

Diciannovenne livornese giù per quasi 15 metri: cercava di fare pipì. Era appena uscito dalla discoteca alle 4 di notte coi suoi amici

02 settembre 2024
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LIVORNO. «Aspettate un attimo, mi scappa la pipì». Sono da poco passate le 4 fuori dalla discoteca “Precisamente a Calafuria”. Kartel Clyde West, livornese di 19 anni, ha appena trascorso una bella serata con gli amici. «Arrivo subito». Attraversa la strada. Scavalca il guardrail dalla parte del viadotto ferroviario. Poi, incautamente e senza capire dove andasse a finire, anche l’ultima recinzione. Trovando il vuoto sotto ai piedi e precipitando, nella parte interna del ponte simbolo del Romito, per quasi 15 metri.

Il volo

È vivo per miracolo il giovane, nato in Brasile, ma da tempo residente in città. Un volo infinito, che ha dell’incredibile, e che per fortuna non gli ha provocato alcuna lesione particolarmente grave. È precipitato aggrappandosi a qualcosa, forse allo stesso pilone del viadotto, con la caduta attutita con ogni probabilità da un cavo elettrico che comunque non è spesso più di un dito ed è rimasto intatto. Avrebbe impattato, anche con la testa, su due scogli inclinati (e anche questa circostanza potrebbe aver influito positivamente) e cementificati, fra il secondo e il terzo sostegno del ponte stesso, finendo sulle rocce. È qui, con la faccia in giù, che è stato trovato.

I soccorsi

L’allarme è scattato immediatamente, dato che gli amici che erano con lui lo hanno visto precipitare. I soccorritori della Misericordia di Antignano, insieme agli addetti alla sicurezza del locale, sono scesi per recuperarlo. Con loro il medico e l’infermiere del 118 giunti sull’automedica dell’Asl Toscana nord ovest, poi a ruota i vigili del fuoco e gli agenti delle volanti della polizia di Stato. Un intervento complicatissimo, quello a Calafuria, avvenuto al buio e fra le rocce. La zona è chiaramente impervia, ci si accede solo dallo stradello che scende sotto alla torre, ma fra le tenebre orientarsi è un’impresa. Un’impresa riuscita, per fortuna, da parte di volontari, sanitari, buttafuori, pompieri e poliziotti. Che hanno fatto un lavoro immenso per riuscire a salvare il ragazzo, già di per sé miracolato.

Le condizioni

La prima diagnosi parla di una frattura a un polso, poi abrasioni al torace e un trauma cranico. L’impatto con le rocce, avvenuto anche con la faccia, ha lasciato a Clyde West pesanti ematomi al volto, ma lui è sempre rimasto vigile e cosciente. Parlava, ha raccontato a tutti cos’era successo, ha chiesto di avvertire i familiari e di tranquillizzarli. Era lucido. E dalla shock room del pronto soccorso, dov’è giunto poco dopo, i primi esami diagnostici hanno escluso lesioni agli organi vitali. «Non sappiamo come abbia fatto, ma sta incredibilmente bene per aver fatto un volo di 10-15 metri», sono state le parole degli operatori sanitari che lo hanno visitato.

Il precedente

Poco meno di un mese fa, un incidente analogo, aveva coinvolto il ventunenne ex calciatore del Pisa Aleksander Pjeci, di Montaione (in provincia di Firenze). Anche lui era uscito dalla discoteca, probabilmente sempre per fare pipì, quando è caduto da una decina di metri di altezza, rimanendo per oltre due ore ferito senza nessuno si accorgesse della sua assenza, resistendo nonostante il dolore atroce. Saranno poi gli amici a dare l’allarme, i poliziotti a trovarlo e i soccorritori a salvarlo, recuperandolo con l’elisoccorso “Pegaso”. Una caduta, quella del ragazzo empolese, avvenuta dalla parte opposta della discoteca rispetto a quella del diciannovenne italo-brasiliano. Lui dal ponte di Calafuria, nella parte interna fra il viadotto stradale e quello ferroviario, mentre Pjeci direttamente dalla strada a picco sul mare. 

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