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Livorno

Il lutto

Livorno piange Walter Conforti: «È stato il padre della cultura della moto in città»

di Stefano Taglione

	Walter Conforti
Walter Conforti

Aveva 90 anni. Col babbo e il fratello fondarono lo storico concessionario di via Fiorenza: «Siamo stati i primi a importare le “due ruote” dal Giappone, andavamo a vederle di persona»

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LIVORNO. «Mio padre, per Livorno, è stato un’icona. Per ciò che ha fatto, per ciò che ha creato. Nel ’72, in un incidente, ha perso una gamba e poi ha fatto della disabilità la sua virtù, continuando a vivere la sua vita e frequentando anche i locali: era una persona che ai giovani piaceva molto. È stato un guerriero e ha combattuto fino all’ultimo come un guerriero». Livorno piange Walter Conforti, storico imprenditore delle moto e, con il fratello Pierluigi e il padre Ugo, guida dell’omonimo concessionario di via Fiorenza. Aveva 90 anni, abitava in centro, e si è spento ieri in ospedale, dov’era ricoverato al secondo padiglione. A ricordarlo è il figlio Andrea: «Era malato, ha avuto per quattro mesi “mezzo cuore” eppure ha continuato ad andare in bicicletta e a vivere normalmente – le sue parole – mio babbo era un grande, non si può definire diversamente una persona così. Molti giovani, appena hanno saputo che non c’è più, mi hanno detto “Ma è morto Walterino?”. Lo chiamavano così: Walterino. Era un uomo molto brillante, oltre a essere un grandissimo commerciante. Come tutti i grandi imprenditori ha dato tanto e ricevuto tanto. Rischiando anche molto, ovviamente, perché nessuno nasce con la camicia».

A ricordarlo è anche l’ex campione delle corse motociclistiche Pierluigi, suo fratello minore. «Noi siamo originari di Vicarello – spiega – e negli anni Settanta, a Livorno, abbiamo aperto tre negozi, di cui due di ricambi specializzati. Siamo stati i primi a importare le moto dal Giappone: ricordo che andavano fin laggiù per vedere, perché in Italia all’epoca non esistevano gli importatori, e dopo un mese arrivavano con la nave. Fra i modelli che vendevamo maggiormente le Kawasaki, ma ci occupavamo anche di marche italiane, praticamente tutte. Sono stati anni bellissimi, io correvo nei campionati, mio fratello invece si occupava più dell’azienda ed è stato un grandissimo commerciante, anche se come molti abbiamo poi passato delle difficoltà».

Pierluigi poi ricorda suo fratello «come un sex symbol, una persona che alle donne piaceva moltissimo, anche ultimamente a 90 anni, frequentava i locali anche in età avanzata». Il funerale sarà celebrato lunedì 2 settembre, alle 15,20, alla camera mortuaria di viale Vittorio Alfieri, accanto all’ospedale. A inizio ottobre, invece, il figlio Andrea e gli altri familiari organizzeranno «una festa in barca a vela – racconta Andrea Conforti – e disperderemo, come da sua volontà, le ceneri in mare. Ricorderemo in questo modo mio padre, come avrebbe voluto lui».

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