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Livorno, due aggressioni in un giorno in ospedale: insulti a medici e infermieri

di Martina Trivigno
Livorno, due aggressioni in un giorno in ospedale: insulti a medici e infermieri

Paura al pronto soccorso. E interviene anche la polizia. Secondo i dati diffusi dall’Asl Toscana nord ovest, nel 2023 sono state 45 gli episodi

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LIVORNO. Due aggressioni nella stessa giornata, a distanza di circa un’ora e mezzo l’una dall’altra. È successo giovedì al pronto soccorso degli Spedali Riuniti dove due uomini – in due momenti diversi – hanno iniziato a insultare quei medici e infermieri che avrebbero dovuto curarli.

Il primo episodio è accaduto intorno alle 13 quando un cittadino straniero di 45 anni è arrivato nel presidio ospedaliero e poco dopo ha dato in escandescenze, generando il panico in corsia. Offese irripetibili rivolte soprattutto alle infermiere, urla, minacce. Poco dopo, stesso copione: sono circa le 14,30 e sempre un cittadino straniero, questa volta sulla trentina, è stato accompagnato in pronto soccorso in ambulanza per una ferita alla gamba che doveva essere medicata. Ed è allora che, ancora sdraiato sulla barella, ha iniziato a gridare insulti contro il personale in servizio che in un primo momento ha provato a calmarlo. Ma è stato tutto inutile: l’uomo ha alzato ancora di più il tono della voce, inveendo e soprattutto offendendo gli infermieri che non hanno avuto altra scelta: chiamare le guardie giurate del Worsp Security Group, il servizio di sicurezza dell’ospedale, e anche la polizia di Stato che è intervenuta con due volanti.

I dati

Secondo i dati diffusi dall’Asl Toscana nord ovest, nel 2023 sono state 45 le aggressioni a Livorno, con l’Azienda sanitaria che ha inviato 30 segnalazioni ai carabinieri del Nas – il Nucleo tutela e sanità di via Pieroni – per fare altrettante sanzioni amministrative da mille a 8mila euro. È questo l’importo delle multe previste da qualche anno per contrastare la violenza nei confronti di chi lavora nella sanità, che però vengono applicate per gli episodi più lievi, per così dire, che riguardano perlopiù minacce o offese.

I più colpiti

Le categorie professionali più colpite dalle aggressioni sono gli infermieri (23 volte su 45, oltre la metà), poi i medici (otto), gli operatori socio-sanitari (sette), le ostetriche (una) e altre sei sotto la voce “altri”. E sono le donne a essere aggredite di più: 31 episodi contro i 14 degli uomini, mentre 40 volte le aggressioni sono solo verbali e 14 fisiche (il totale fa 45, e non 54, perché ci sono diversi episodi promiscui di offese e aggressioni fisiche).

L’appello

Una situazione che sta diventando sempre più insostenibile con gli operatori sanitari – dicono i sindacati – costretti a fare i conti anche con una violenza inaudita e gratuita oltre che con dei turni massacranti, anche di undici ore. «Non è una giustificazione, anzi, ma sempre più spesso la frustrazione delle persone si trasforma in aggressioni verso il personale sanitario – commenta Andrea Rizzini, funzionario Funzione pubblica -Cgil della provincia di Livorno – . Da un punto di vista della sicurezza abbiamo chiesto la presenza costante di un posto fisso di polizia o di un servizio di sicurezza in pronto soccorso e di operatori della sicurezza in tutti quei luoghi dove c’è un front office. È dovere della direzione aziendale dell’Asl Toscana nord ovest garantire le cure ai cittadini e la sicurezza dei lavoratori».l

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