Il Tirreno

Livorno

Sanità: la storia

Livorno, paga 182 euro per fare la visita dermatologica: dopo 6 mesi l’Asl le richiede i soldi

di Martina Trivigno
Livorno, paga 182 euro per fare la visita dermatologica: dopo 6 mesi l’Asl le richiede i soldi

Il caso di una 70enne livornese: «Ne parlo perché non succeda di nuovo». L’Azienda sanitaria: «Un problema tecnico alla cassa automatica nel momento della riscossione»

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LIVORNO. Il 5 febbraio di quest’anno Silvana Malevolti, 71 anni da compiere, di Livorno, aveva fissato un appuntamento per una visita dermatologica in libera professione. Poco prima delle 18,30 entra agli Spedali Riuniti, al primo piano del quarto padiglione, si sottopone alla visita specialistica e una volta terminata esce dall’ambulatorio e raggiunge il piano terra dell’ospedale. Si avvicina al totem e paga: 182 euro.

Poi, però, a distanza di quasi sette mesi, la sorpresa quando il postino suona alla porta di casa sua. «Ho ricevuto un avviso di pagamento di importo pari a 182 euro da corrispondere all’Asl Toscana nord ovest entro il 20 settembre – sottolinea Malevolti – .In quel documento si specifica anche che la cifra di cui l’Asl sarebbe debitrice riguarda la prestazione sanitaria in libera professione del 5 febbraio di quest’anno e che la fattura che mi è stata inviata può essere saldata utilizzando l’avviso di pagamento allegato».

Lì per lì Malevolti resta perplessa: sono passati alcuni mesi ma quella visita specialistica la ricorda molto bene. Così come non ha dimenticato di aver pagato subito, prima di lasciare l’ospedale.

«Sono uscita di casa e ho raggiunto l’Urp, l’Ufficio relazioni con il pubblico – sottolinea la cittadina – mostrando l’avviso di pagamento che avevo ricevuto. L’impiegata mi dice allora che io ho fatto una visita dermatologica, ma che non l’ho pagata». Ed è allora che Malevolti tira fuori l’asso nella manica: la ricevuta di pagamento del 5 febbraio dove si legge a chiare lettere: “Transazione eseguita” in riferimento all’importo di 182 euro. «A quel punto l’impiegata mi ha detto di rivolgermi alla direzione sanitaria – aggiunge – ma ho preferito raccontare quello che mi è successo. Non tanto per me, dal momento che cerco sempre di conservare le ricevute dei pagamenti. Penso, però, a chi non ha con sé un riscontro e non può quindi dimostrare di aver effettivamente pagato».

Il Tirreno ieri ha contattato l’Asl nord ovest per chiedere spiegazioni sul caso di Malevolti: l’Azienda sanitaria fa sapere che la signora è stata chiamata dall’ufficio della Libera professione e che dovrà inviare la ricevuta e in questo modo sarà allineato il pagamento. Secondo quanto si apprende, probabilmente c’è stato un problema tecnico al momento della riscossione alla cassa automatica che ha fatto sì che il pagamento della prestazione sanitaria non venisse registrato. Insomma, per Malevolti la situazione si è risolta nel migliore dei modi ma ora invita i livornesi a tenere sempre alta l’attenzione. «Può capitare a tutti di vedersi recapitare un avviso di pagamento – conclude – e può anche capitare, come è successo a me, di vederselo recapitare lo stesso, pur avendo pagato. Per questo il consiglio che mi sento di dare ai miei concittadini, considerata la mia esperienza, è quello di conservare con attenzione le ricevute. Così potremo dimostrare senza difficoltà di aver pagato la prestazione. Proprio per questo motivo, per essere utile agli altri, ho voluto raccontare la mia storia».l


 

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