Palazzo sfregiato a Livorno, la versione dei “Frenetici 1915”: «Iniziativa individuale che ci danneggia»
Il gruppo dei tifosi amaranto: «Non siamo per imbrattare luoghi storici». Intanto prosegue l'indagine della Digos per risalire agli autori: decisive le immagini
Livorno Spiegano che si tratta di una «iniziativa individuale non coordinata e nemmeno compresa» e che non condividono «la pratica di imbrattare i muri» perché, al contrario, «dobbiamo difendere e amare» la nostra città in particolare «i luoghi storici». Ecco perché chiedono «che il loro nome non venga usato in futuro».
Sono questi i quattro concetti chiave che i “Frenetici 1915”, gruppo di tifosi del Livorno calcio, ha inviato al Tirreno dopo la scritta a lettere cubitali con il nome del gruppo stesso, comparsa nella notte tra giovedì e venerdì sulla facciata del Palazzo de Larderel, sede del tribunale civile. «Il nostro gruppo intende precisare – si legge – che si tratta anzitutto di un’iniziativa individuale, non coordinata e nemmeno compresa. Inoltre che non condividiamo la pratica di imbrattare luoghi storici della città che abbiamo e diciamo di voler difendere e dobbiamo amare, pertanto diffidiamo chiunque dall’usare il nostro nome in futuro. Per fare una scritta su di un muro – fanno notare – basta una bomboletta, ma questo non significa rappresenti un gruppo di decine di ragazzi».
Saranno comunque le indagini della Digos a dover risalire all’autore o agli autori del gesto (reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 1.500 a 10mila euro la pena prevista). Decisive saranno le risultanze delle immagini delle telecamere a circuito chiuso del tribunale che sono state estratte dai tecnici e saranno consegnate agli inquirenti. Dentro ai filmati si spera che ci sia un indizio per arrivare alla soluzione dell’inchiesta.
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