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Livorno, Di Batte lascia il suo supermercato: «Pronto a ritirarmi dopo 70 anni»

di Martina Trivigno

	Nedo Di Batte
Nedo Di Batte

L’imprenditore: «Le piccole realtà schiacciate dalla grande distribuzione»

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LIVORNO. «Dopo oltre 70 anni di lavoro nel commercio ho bisogno di uno stop». Ha 83 anni suonati e ora Nedo Di Batte, colonna portante del centro commerciale Le Fate, dice di volersi fermare per dedicarsi ai suoi hobby. Che sono tanti: «dal Livorno calcio alla musica, dal canto alla pittura», precisa.

Eppure è difficile immaginare il commercio livornese senza Di Batte, anima di quel centro commerciale a due passi dal mare, con grandi spazi per parcheggiare le auto e tanto verde. Un complesso costruito nel 2006 da un consorzio di imprenditori che, insieme alla Confcommercio di allora, dette vita a quelle migliaia di metri quadrati dove si trova anche il supermercato Sigma di Di Batte. «Ho iniziato a 12 anni a fare il macellaio e ricordo ancora quando consegnavo la carne a domicilio – racconta – . A 18 anni, poi, ho aperto il mio primo punto vendita, in viale Mameli: era il 1964 e lì, ancora oggi, c’è la macelleria-gastronomia Db, portata avanti con grande passione da mio figlio Gian Luca».

Di Batte precisa che ancora non sa a chi ma l’intenzione è quella di cedere la sua attività, il piccolo supermercato di via Grotta delle Fate. «Vorrei poter stare tranquillo e godermi le ore senza la fretta di dovermi alzare presto – spiega – e potermi dedicare ad attività a cui ho rinunciato per una vita intera o che magari meglio corrispondono alla mia età». Anche perché in 70 anni il mondo del commercio è cambiato moltissimo e a volte Di Batte stenta ancora a riconoscerlo. «Oggi il rapporto con il pubblico è molto più difficile rispetto al passato – sottolinea l’imprenditore – . Serve tanta forza e soprattutto nuova linfa per affrontare le sfide, che sono tantissime. E alla mia età è una lotta troppo dura da sostenere».

Di Batte parla con orgoglio del centro Le Fate, un progetto in cui ha creduto fin dal primo momento. «Ho realizzato una perla che però è stata brutalizzata con l’apertura indiscriminata dei grandi supermercati – sottolinea – . Nel 2006, con l’inaugurazione del centro commerciale, è stata rivalutata una zona, altrimenti degradata, che è diventata un Eden. Purtroppo, però, non è bastato: la concorrenza è spietata e la grande distribuzione organizzata attrae sempre di più a scapito delle piccole realtà commerciali». E nel tempo – aggiunge – è cambiata anche l’affezione. «Neppure quella è più come una volta – prosegue l’imprenditore – . Eppure noi siamo abituati a dare il cuore. I clienti sono i nostri migliori amici e il nostro, più che un lavoro, è una vocazione».

Cambiano i tempi, l’età avanza e Di Batte è intenzionato a cedere la sua attività, è vero, ma soltanto a chi abbia voglia «di portarla avanti con questo stesso spirito che mi accompagna da 70 anni». Poi sarà il tempo del meritato riposo. «Vorrei dedicarmi alle passioni che ho trascurato in oltre mezzo secolo – conclude l’imprenditore – e godermi la bellezza di Livorno al tramonto. In questi anni non ho mai potuto farlo per via del lavoro».

 

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