Il Tirreno

Livorno

La speranza

Livorno con il fiato sospeso per "Cicce" e "Gine": la lotta per la vita dopo la caduta in motorino

Livorno con il fiato sospeso per "Cicce" e "Gine": la lotta per la vita dopo la caduta in motorino

Striscioni e cori fuori dall’ospedale per i due ragazzi in coma di 17 e 18 anni

3 MINUTI DI LETTURA





Chi è sospeso tra qui e l’altrove dicono che riesca comunque a sentire. E magari, per questo, anche a rispondere agli stimoli e tornare indietro prima. Lo sperano – scrivendo su lenzuola appese all’ingresso dell’ospedale e urlando alle finestre frasi d’amore, incoraggiamenti e simpatici ricordi – amici e parenti di “Cicce” e “Gine”, i due adolescenti livornesi in coma da giorni dopo altrettanti incidenti stradali: distanti oggi pochi metri nel reparto di rianimazione e uniti da una battaglia che tutti speriamo possano vincere al più presto. Magari insieme.

Per questo da giorni, le recinzioni dell’ospedale di viale Alfieri, sono piene di striscioni. Con cori che partono soprattutto nel tardo pomeriggio. Sono tutti per Ginevra Agretti – diciottenne in coma dopo il terribile incidente in scooter avvenuto il 24 luglio scorso fra via Mattei e via Lugetti, la strada che porta in via Salvatore Orlando, nella zona del porto industriale – e Diego Norfini, di 17, talentuosissimo rugbista dell’under 18 del Livorno Rugby, vittima di una caduta nella notte fra lunedì e martedì scorsi, in via dell’Ardenza mentre stava tornando a casa col suo Kymko Agility 125. Due striscioni l’uno accanto all’altro, all’incrocio con via Gramsci.

Amici e parenti che sperano, il prima possibile, di ricevere buone notizie dai medici e degli infermieri di un reparto che a Livorno ha salvato tante vite, non ultima quella del fantino ventitreenne Alessio Lenzi, che dopo un mese dall’incidente durante una corsa a cavallo al Caprilli ha potuto finalmente lasciare le corsie sanitarie, in questo caso quella del centro neurologico del Versilia, dove era stato trasferito dopo che le sue condizioni si erano definitivamente stabilizzate.

I messaggi

Toccanti i messaggi per Ginevra. «Posso perdere tutto, ma non posso perdere te. Sei la pazzia più bella che potessi fare», sono le parole trascritte sullo striscione del babbo. Emozionanti, toccanti, uniche. «Sei il mio orsetto sempre», si legge accanto. «Ti aspetto amore mio», firmato zia Didda. «Siamo sempre vicine a te, ti vogliamo tanto bene», firmato «Giulia e la tua sorellina Giorgia». «Piccola guerriera siamo tutti con te». E poi: «Sei nel mio cuore principessa», «Forza Gine», firmato zia Silvia, Cloe e Davide. «Sei l’amore che ho più grande», da nonna Rosi che sottolinea di essere sempre con lei, la sua amata nipote, e che non la lascerà mai sola. Messaggi commoventi, che testimoniano oltre all’affetto dei parenti più stretti, anche quello degli amici verso una ragazza che, lo speriamo tutti, deve vincere questa battaglia. Una lotta che va avanti dal 24 luglio dalle 8, l’ora dell’incidente. «Combatti perché mi devi ancora cucinare i würstel bruciati con il sale», firmato Eli. Mentre Nicla scrive che Ginevra «è la sua stella polare». «Indichi la direzione, mi impedisci di cadere. Siamo ad aspettarti». «Coraggio guerriera».

La madre ringrazia

La mamma di “Gine”, Cinzia, «e lo “zio” Nicola, che Ginevra ha sempre considerato come un padre e che le è sempre stato vicino senza mai lasciarla sola», ci tengono a «fare un enorme ringraziamento ai reparti di rianimazione e neurochirurgia per l’infinita professionalità, disponibilità e sensibilità verso i pazienti e i familiari. Per il grande lavoro che stanno facendo con Ginevra, sia medici che infermieri». Vogliono inoltre ringraziare «le persone che costantemente si preoccupano delle condizioni di Ginevra, parenti, amici, e colleghi, compreso il suo datore di lavoro».

L’amore del rugby

Per Diego Norfini prosegue invece l’ondata di affetto di amici e rugbisti, che da tutta Italia fanno il tifo per lui, unendosi alle speranze della famiglia e all’affetto del Livorno Rugby, società che è accanto al suo atleta under 18. Nei giorni scorsi i compagni hanno donato ai genitori la maglia che ha indossato nell’ultima stagione. Mentre accanto allo striscione per Ginevra c’è il «Forza Cicce! Combatti».

Insieme e vicini, questa partita sarà più facile portarla a casa. La città fa il tifo, scrive, urla, spera.


 

Primo piano
Sanità: la storia

Firenze, bimba rischia la vita per l’ingestione di una pila: salvata grazie a sinergia tra Meyer e Monasterio

Sportello legale