La guida
Livorno, al mare arriva “medusometro”: come funziona il “semaforo” per fare il bagno senza pensieri
Un semplice ma utilissimo accorgimento all’ingresso: e bagnanti esultano
LIVORNO. Innegabile. Da settimane per chi va al mare la domanda di rito è una, appena ci si avvicina all’acqua per tuffarsi: “Ci sono meduse?”. Ai Bagni Paolieri di Quercianella i bagnanti si avvisano prima. All’ingresso.
Con la grande idea del “medusometro”. Un’invenzione venuta a patron Sergio Bargagliotti e a tutto lo staff dello storico stabilimento già da tempo: c’è un cartello con le meduse, da una a tre. E poi il semaforo: verde, giallo, rosso, rossissimo.
Come dire “avvisato, mezzo salvato”. Chi entra sa già come è la situazione del giorno. I bagnini sin dalla mattina sono in monitoraggio. Ed è una freccina, sul cartello, a indicare il “livello di meduse” del giorno.
«E’ un modo per dare l’informazione in maniera scherzosa ai nostri bagnanti e anche ai tanti stranieri che vengono», dice. «Noi mettiamo una freccina sul semaforo in base ai report che arrivano dal mare, dai bagnini e dai bagnanti: quando ce ne sono tante mettiamo la massima allerta, freccia sul colore rossissimo», spiega.
Ai Paolieri, lo storico stabilimento incastonato tra il verde della macchia mediterranea e il blu del mare, spunta un altro accorgimento: «Poi abbiamo anche messo una rete antimeduse in una zona del bagno, per quando ce ne sono tante: questa cosa diverte molto soprattutto chi viene per la prima volta e non conosce il posto. Buffa la reazione: qualcuno pensa che ci sia una sorta di installazione e io ci scherzo su», chiude Bargagliotti.
Il mare ha la febbre
E comunque a fine luglio il biologo livornese dell’Istituto di Biologia marina dello Scoglio della Regina, Alessandro Ligas, aveva preannunciato l’invasione delle meduse. Aveva detto: il mare ha la febbre. La stessa che ha la terra. E allora appare quanto mai azzeccato e utilissimo (e fa pure scalpore) il cosiddetto “medusometro” dei Bagni Paolieri di Quercianella.
La temperatura è in aumento e la scienza, al momento, non ha altri rimedi se non quelli di cercare alternative tecnologiche per ridurre le emissioni dannose per la nostra atmosfera. Giornate sempre più torride con poco vento e zero mareggiate e loro arrivano. Il terrore dei bagnanti. «La causa ormai la conosciamo - aveva spiegato l’esperto - . Ad esempio, guardiamo la temperatura media di aprile: quest’anno è stato il più caldo degli ultimi 200 anni e così anche marzo o febbraio. Sebbene ci sia ancora chi non ci crede, il riscaldamento globale è un’amara realtà con la quale fare i conti». Sul tema meduse, poi, il discorso si comprende facilmente.
«Quando sussistono condizioni di tempo stabile, senza moti ondosi importanti per lunghi periodi, questi animali portano avanti il loro ciclo vitale senza problemi - aveva precisato Ligas - . Questo dura un anno, durante il quale nasce, cresce, si riproduce e poi muore. Sono animali planctonici (quindi fanno parte del plancton) che si spostano con le correnti. Se le onde mancano, la temperatura non s’abbassa, restano nei pressi della costa e si accumulano».