Il Tirreno

Livorno

La storia

Livorno, tutta l’arte del nonno dalla Fioraia Francesca: «Ci siamo da 70 anni»

di Franco Marianelli

	Francesca Bianciardi con la dipendente Valentina Orlandi
Francesca Bianciardi con la dipendente Valentina Orlandi

Il negozio di fiori di via Provinciale Pisana: «Qual è il segreto? I clienti come amici»

26 giugno 2024
3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. «E pensi che mio nonno aveva casa e negozio come unico edificio e dalla cucina apriva una porta e si trovava in bottega. Uscio e bottega nel vero senso della parola. Altri tempi». Le vengono le lacrime agli occhi a Francesca Bianciardi nel ripercorrere le vicende del negozio di fiori di via Provinciale Pisana che la sua famiglia gestisce da circa 70 anni e che dal 2000 vede lei come unica titolare «seppur con il valido aiuto –  dice la fioraia – della mia amica dipendente Valentina Orlandi».

E “Fioraia Francesca” il nome del negozio di Fiorentina anche se il nome di donna dagli anni ’50 dell’apertura è variato negli anni a seconda della donna di famiglia (Ada, Maria) che lo gestiva in quel determinato periodo. Ma c’è di più. Lo racconta all’interno dell’iniziativa di Confcommercio “I negozi del cuore” amplificata dal Tirreno.

La storia

«Mio nonno Mario Tognarelli, assieme a suo fratello, aveva pure la licenza per vendere verdure e pescato e quindi, attraversando via Provinciale Pisana, arrivavi dal fioraio dalla parte opposta dove al negozio dirimpettaio, sempre di mio nonno, trovavi insalata, stoccafisso e ammollati. Grand’uomo nonno Mario», ricorda Bianciardi indicando il diploma di “Mastro Fioraio” attaccato al muro in negozio. La fioraia cominciò a lavorare giovanissima nella bottega a soli 13 anni nel 1986 per poi nel 2000 acquisire le redini dell’esercizio che nello stesso anno prese appunto il suo nome.

«Oggi il lavoro è cambiato – racconta – e se non ci fossimo adattati ad aprirci a nuove forme di prodotti ovvero se ci fossimo limitati alla vendita di “semplici” fiori e piante chissà se saremmo ancora qua». E indica, per capire la novità, una “rosa eterna” ovvero una rosa “imprigionata” dentro un contenitore dove vivono ben conservate sino a un massimo di due anni. Poi fiocchi azzurri e rosa per le nascite e simpatici vasetti raffiguranti teste umane o di animali dal cui cranio spunta una piantina.

Il negozio

Non mancano nel negozio le composizioni di ogni tipo da mettere in crisi il cliente per la vastità della scelta. «E poi ovviamente come fanno tutti i miei colleghi fiorai, ci diamo da fare per gli allestimenti esterni di matrimonio, compleanni, lauree ed eventi festosi in generale», continua Bianciardi.

Il suo negozio è per definizione un negozio di quartiere che a quanto pare non subisce la concorrenza dei mega centri commerciali. «Il nostro segreto – prosegue – è molto semplice. Non abbiamo clienti ma amici che conosciamo da anni, i cui padri o nonni venivano in negozio (fioraio o pescivendolo) di nonno Mario. Diciamo che siamo cresciuti assieme. E questo legame non lo potrà spezzare supermercato alcuno».

Primo piano

Maltempo

Meteo in Toscana, un’altra allerta: le zone a rischio secondo la Protezione civile

Sportello legale