Il Tirreno

Livorno

L’intervista

Nuove regole per gli ormeggiatori, il presidente Antonio Giordano: «Riforma necessaria»

di Iacopo Simoncini

	Antonio Giordano
Antonio Giordano

Il presidente del Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli del porto di Livorno commenta le modifiche al Codice della Navigazione introdotte dal Governo e che vanno in funzione di una maggiore sicurezza nelle operazioni marittime e di una crescente professionalizzazione degli addetti

07 maggio 2024
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LIVORNO. Nei giorni scorsi il Governo ha varato una serie di modifiche al Regolamento per l’esecuzione del Codice della navigazione per quanto riguarda le funzioni e il ruolo degli Ormeggiatori, una delle categorie storiche nello scalo marittimo labronico. Ne abbiamo parlato con Antonio Giordano, dal gennaio dello scorso anno presidente del Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli del quale fa parte da 26 anni.

Cosa cambia per voi con le modifiche introdotte dal Governo?

Si tratta di un provvedimento importante che è stato redatto nell’ambito dell’Osservatorio sulla Sicurezza, resosi necessario per dare attuazione alle norme contenute nella legge 230/2016, con la quale sono state ridefinite le competenze relative alla regolazione dei servizi nautici ed è stato stabilito l’ambito di operatività. Le modifiche tengono conto anche delle novità contenute nel decreto legislativo 232/2017, che integra e precisa quanto disposto dall’articolo 14 della legge 84/94, comma 1 quinquies. Credo sia opportuno ricordare che le norme scritte all’interno del regolamento e del codice della navigazione si rifanno ad oltre settanta anni fa e risultano quindi non più adeguate alle odierne realtà tecnologiche e alle qualifiche professionali necessarie per il corretto e tempestivo svolgimento del servizio, secondo la qualificazione confermata dal regolamento UE 2017/352. L’adeguamento del Regolamento porterà un cambiamento importante all’interno dei Gruppi a livello nazionale e condurrà ad un’evoluzione dal punto di vista organizzativo e professionale della categoria per affrontare le sfide del futuro. I principali cambiamenti saranno: il rafforzamento dell’Autorità Marittima nel controllo dell’adeguatezza e dell’organizzazione del servizio, una nuova procedura concorsuale con una commissione rafforzata da due figure (un ufficiale con almeno 5 anni di navigazione ed un esperto di lingua inglese) oltre ad un nuovo percorso formativo/professionale per i nuovi assunti e per il personale già in forze nei gruppi.

Importanti novità sembrano esserci sul fronte del reperimento e della formazione professionale. Sarà davvero così?

Certamente. Proprio nell’ottica dell’applicazione del Regolamento Europeo l’aggiornamento formativo e professionale diventa obbligatorio. Una volta che l’allievo ormeggiatore sarà designato aspirante ormeggiatore, dovrà conseguire entro 5 anni il Certificato Professionale di Competenza che consiste nell’ottenere: il titolo di capo barca al traffico nello Stato, il titolo di motorista abilitato, il certificato limitato di radiotelefonista e il certificato attestante l’obbligo formativo. Tali cambiamenti andranno a incidere anche sul percorso degli ormeggiatori già iscritti al registro: anche per loro ci sarà l’orizzonte temporale dei cinque anni per conseguire il certificato che ogni anno si estinguerà obbligando tutti a mantenersi formati. Per il mancato rilascio o per il mancato rinnovo del certificato di competenza è infatti prevista la cancellazione dal registro.

Vi soddisfa questa nuova situazione in funzione della realtà livornese?

Decisamente, in quanto le modifiche pongono le basi per il raggiungimento di una serie di obiettivi e permettono una crescita ulteriore degli ormeggiatori. Nella nostra realtà, per ciò che concerne i titoli di macchina e coperta siamo già a buon punto, mentre per la formazione continua gli ormeggiatori barcaioli di Livorno stanno conducendo ormai da oltre dieci anni, su base volontaria, il corso di formazione continua previsto dalla nostra associazione di categoria, ANGOPI. Per questo motivo mi sento di poter affermare che l’obbligatorietà di formazione sarà accolta come un fisiologico passaggio, necessario alla crescita professionale del singolo lavoratore.

Sono previsti aggiustamenti rispetto al vostro modo di operare?

Dal punto di vista operativo, diventa importante focalizzare l’attenzione sul percorso lavorativo e formativo di allievi e aspiranti ormeggiatori. Durante i loro primi cinque anni sarà fondamentale affiancarli fino al raggiungimento della piena indipendenza professionale/organizzativa per entrare in totale sintonia e sinergia con i colleghi già in servizio. Per questa ragione faremo in modo che durante il loro rodaggio siano sempre accompagnati da colleghi più esperti nell’affiancamento, sia dell’ormeggio sia del battellaggio, così da conseguire le competenze professionali per svolgere la professione in linea con le norme di sicurezza europea.

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