Scuole chiuse, Salvetti al Lamma: «Datemi le previsioni puntuali»
Il sindaco, in vista di una possibile allerta arancione per domani, si sfoga: «Se le perturbazioni dovessero arrivare di sera, da Firenze lo devono scrivere»
LIVORNO. Chiarezza. È quella che il sindaco Luca Salvetti pretende dalla Regione, in particolare dal Centro funzionale, l’organo che dirama le allerta meteo basandosi sui bollettini del consorzio Lamma e sulle informazioni del Servizio idrologico, che monitora le condizioni meteorologiche sul nostro territorio. «Oggi (ieri per chi legge ndr) – spiega il sindaco – chiamerò la sala meteo per chiedere che per Livorno, siccome vorrei tenere le scuole aperte, mi diano previsioni puntuali. Mi spiego meglio: se le perturbazioni dovessero arrivare la sera, non si può emanare un codice arancione per tutta la giornata. O meglio: lo si può anche fare, ma io non potrei far altro che chiudere le scuole».
Il primo cittadino fa riferimento a lunedì scorso: con il “codice arancio”, infatti, per il terzo giorno in meno di dieci ha chiuso le scuole anche se le piogge, abbondanti, in città sono arrivate la sera e non la mattina. E il vento, che ieri ha abbattuto diversi alberi, nelle stesse ore ha seminato distruzione in mezza Toscana, da Torre del Lago (Viareggio) a Gabbro, nel comune di Rosignano. «Le previsioni del Lamma – prosegue il sindaco – indicavano comunque criticità anche dalle 7 alle 10 di mattina e siccome per la prudenza deve essere d’obbligo, visto che ho la responsabilità di tutti i miei concittadini, non potevo far altro che chiudere le scuole. Voglio precisare che né io, né il capo comunale della protezione civile Lorenzo Lazzerini, abbiamo la possibilità di interpretare le allerta meteo. Se il Centro funzionale regionale mi dà 24 ore di allerta, non è che io posso lasciare aperte le scuole perché il picco arriva la sera. Non ho margini: se le chiudo, devo chiuderle e basta, a prescindere da tutti gli altri possibili ragionamenti».
Il sindaco si collega alle parole del meteorologo livornese Lorenzo Catania, l’esperto intervistato ieri dal Tirreno, che associandosi alla decisione del sindaco per aver chiuso le scuole nelle prime due giornate di criticità, allo stesso tempo, aveva spiegato come «lunedì io le scuole le avrei lasciate aperte, perché da due giorni si sapeva che la pioggia sarebbe arrivata la sera e non la mattina». La mattina, infatti, a Livorno c’era il sole. Con la situazione poi peggiorata nel corso delle ore. «Magari gli faccio un contratto di consulenza, venga lui a farmi da consigliere meteorologico – commenta – ma si assuma anche la responsabilità delle decisioni. Io in questo senso non ho margini: se c’è allerta meteo arancione, le scuole le chiudo. Se la perturbazione arriva la sera, deve essere il Centro funzionale a circoscrivermi il “codice arancione” per quelle ore. Se mi indica, ad esempio, un’allerta di questo colore per 24 ore, oppure durante le ore di apertura dei luoghi dell’istruzione, io devo procedere alla chiusura dei plessi. Al Lamma, siccome voglio che i ragazzi entrino in classe, chiederò maggior precisione, spiegando agli esperti che i genitori livornesi sono giustamente infastiditi».