Livorno, imprenditore ridotto in fin di vita: cosa è successo nelle ultime ore prima dell’aggressione
Secondo alcuni testimoni Massimo Galleni sarebbe stato «molesto e minaccioso»: era a Livorno per incontrare una ragazza e aveva pernottato al Grand hotel Palazzo. Convalidato il fermo del presunto aggressore
In sintesi di cosa stiamo parlando: i 3 momenti salienti.
- 8 maggio, ore 3.30
Massimo Galleni – imprenditore della Versilia – è a terra, incosciente, sugli scali Novi Lena: due le chiamate al 112 che allertano prima il 118, poi i carabinieri. I militari arrivano rapidamente sul posto identificando numerosi testimoni.
- 8 maggio, ore 19
I carabinieri del nucleo investigativo, che indagano insieme ai colleghi della Compagnia di Livorno, fermano Manuel Morgon nel giardino del Jusbalino, il noto locale di via Popogna
- 11 maggio, ore 12
Il giudice per le indagini preliminari Mario Profeta convalida il fermo come indiziato di delitto di Manuel Morgon. Il trentanovenne resta in carcere in regime di custodia cautelare.
LIVORNO. L’appuntamento alla stazione ferroviaria con una ragazza di Livorno. Poi il pernottamento al Grand hotel Palazzo, la nottata trascorsa al “Controcorrente” sugli scali Novi Lena e infine, dopo che la donna era rientrata autonomamente in albergo a causa dei troppi superalcolici da lui bevuti che lo avrebbero reso molesto e minaccioso anche nei suoi confronti, il dramma: la presunta aggressione ai suoi danni da parte del quarantenne livornese Manuel Morgon, fermato e ora in carcere con l’accusa di lesioni aggravate.
La serata
Sarebbero queste le ultime ore trascorse dal cinquantenne versiliese Massimo Galleni – titolare del Sunset, un famoso locale sul pontile di Lido di Camaiore – prima di essere stato picchiato sul lungomare labronico nella notte fra domenica e lunedì scorsi. L’imprenditore sta lottando per la vita nel reparto di rianimazione dell’ospedale ed è in condizioni stabili, seppur in coma farmacologico. L’Asl conferma solo che «è vivo». Morgon, invece, è in cella e il fermo per persona indiziata di delitto messo a segno dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Livorno (diretto dal maggiore Ugo Chiosi) e dai colleghi del nucleo investigativo del comando provinciale (guidati dal maggiore Guido Cioli) ieri mattina è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari Mario Profeta su richiesta della pubblico ministero Sabrina Carmazzi. Galleni, insomma, a Livorno ci sarebbe venuto solo per incontrare la ragazza che aveva conosciuto poco tempo prima e insieme sarebbero rimasti a dormire al Grand hotel Palazzo, sul lungomare. È stato il padre del ristoratore ad accompagnare il figlio alla stazione di Viareggio la sera stessa, verso le 21. Prima che lui tornasse in albergo, però, il dramma: Morgon avrebbe picchiato Galleni perché quest’ultimo sarebbe stato ubriaco e molesto nei confronti di lui e di altri avventori del locale. Un pugno, forse, a metterlo ko: sul corpo del cinquantenne, infatti, non ci sono segni o ferite riconducibile a percosse.
Il fermo
Per ricostruire l’accaduto gli investigatori non hanno perso tempo, fermando Morgon – da tutti soprannominato “Il genovese” – nel giardino del locale Jusbalino di via di Popogna. Un blitz avvenuto dopo poche ore, nel pomeriggio di lunedì scorso: importanti gli elementi raccolti nell’immediatezza dei fatti, grazie ai numerosi testimoni oculari e alle immagini delle telecamere comunali, che hanno consentito alle pattuglie dei militari dell’Arma di ampliare le ricerche su tutti i quartieri labronici fino a quando non è stato individuato il motorino e poco distante lo stesso Morgon, difeso dall’avvocata Alessia Ratti, che secondo quanto ricostruito negli ultimi tempi lavorava per una ditta all’interno dei cantieri navali Benetti e il giorno del fermo è rimasto sul posto di lavoro solamente per mezz’ora, a poca distanza fra l’altro da dove si è verificata l’aggressione.
I precedenti penali
Secondo il giudice Mario Profeta – che ha convalidato il fermo – per Morgon sussiste il pericolo di fuga. Pesano chiaramente anche i suoi numerosi precedenti penali: nel 2016, infatti, è stato coinvolto nell’operazione “Akuarius” sullo spaccio di sostanze stupefacenti (con l’aggravante della transnazionalità) mentre nel 2006 arrestato per omicidio preterintenzionale, visto che il 21 giugno del 2005 nel corso di una lite condominiale fra un uomo e la nonna dell’allora fidanzata di Morgon quest’ultimo si è intromesso fra loro spingendo un pensionato, il sessantaquattrenne Stefano Cherchi, morto il giorno dopo a causa delle gravissime ferite riportate dopo aver sbattuto la testa in seguito all’aggressione.
La convalida
La convalida del fermo per lesioni aggravate è avvenuta nella tarda mattinata di ieri, con l’udienza in carcere. Nessun commento da parte dell’avvocata che lo assiste, la fiorentina Alessia Ratti, che conferma comunque come il suo assistito abbia scelto il silenzio durante la convalida alle Sughere davanti al giudice per le indagini preliminari Mario Profeta. Non è escluso, comunque, che non possa decidere di parlare nelle prossime settimane. Per il momento, in ogni caso, Morgon resta in cella in regime di custodia cautelare.
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