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Il soldato romano di duemila anni fa e quei suoi 175 denari in argento: la mostra internazionale

Il soldato romano di duemila anni fa e quei suoi 175 denari in argento: la mostra internazionale

Tesoretto di Suese in vetrina al Museo di Storia Naturale: viaggio in anteprima

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Livorno Sono i risparmi di un ex soldato romano vissuto oltre 2mila anni fa i centosettantacinque denari d'argento rinvenuti casualmente il 9 novembre 2021, lungo il crinale di una zona boschiva all'interno della Tenuta di Bellavista Insuese da Alberto Cecio, del Gruppo archeologico paleontologico livornese. Subito fu allertare la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente per il territorio di Pisa e Livorno. Catalogate e restaurate, quelle antiche monete, ovvero “Il Tesoretto di Suese” sono ora in mostra, a partire da domani, venerdì 5 maggio, alle 17 nella ex cappellina di Villa Henderson, sede del Museo di storia naturale del Mediterraneo (via Roma, 234), dove resteranno visibili sino al 2 luglio, offrendo al pubblico il risultato di una scoperta di importanza ragguardevole che ha riscosso una certa risonanza a livello internazionale essendo stata pubblicata anche dalla Cnn oppure dall'Herald-Tribune.

«La risonanza all'estero – spiega Lorella Alderighi (Soprintendenza; curatrice della mostra e del catalogo) – si è avuta soprattutto nel mondo anglosassone e perciò in Inghilterra e negli Stati Uniti dove hanno una grande passione per l'epoca romana».

Le monete sono state rinvenute insieme al loro contenitore, una piccola olla in ceramica che è stata anch'essa ricomposta.

Si tratta di denari d'argento di età tardo repubblicana, in buono stato di conservazione, per la maggior parte databili fra il 157-156 A.C e l'82 A.C, coniati dalla zecca di Roma ad eccezione di un esemplare proveniente dalla zecca di Narbona. È il “tesoretto” di un militare impegnato già nella “Guerra sociale” e poi, forse, anche nella guerra civile fra Lucio Cornelio Silla e l'esercito mariano, laddove Gaio Mario si avvalse dell'arruolamento di nullatenenti che avrebbero potuto guadagnarsi uno “stipendium” e con quello, una volta congedati, dedicarsi all'agricoltura.

In questo caso il militare dopo essere finalmente ritornato alla sua casa ed ai suoi campi avrebbe nascosto sotto un albero del vicino bosco un piccolo vaso contenente i denari d'argento, il suo “tesoretto”, equivalente all'epoca a circa un anno e mezzo di servizio, ma non sarebbe mai più tornato a riprenderselo.

L'ex soldato non ha perciò la possibilità di utilizzare i propri risparmi; per la paura che il tesoro gli venisse rubato non ha voluto confidare ad altri il luogo dove lo aveva nascosto oppure è morto insieme ad altri che ne erano a conoscenza. La scoperta delle monete e le successive fasi di ricupero, di pulitura, di documentazione fotografica e la redazione del catalogo hanno visto la collaborazione in sinergia della Soprintendenza con il Gruppo Archeologico e Paleontologico Livornese, presieduto da Roberto Branchetti, e perciò con il mondo del volontariato, unitamente al Museo di storia naturale del Mediterraneo, diretto da Anna Roselli, tutti aspetti di grande rilevanza che sono stati messi in luce anche dalla presidente della Provincia, Sandra Scarpellini, e da Valerio Tesi (Soprintendente Abap).

«Grazie – sottolinea Tesi – alla preziosa collaborazione fra la Soprintendenza, il Museo di Storia naturale del Mediterraneo ed il Gruppo archeologico paleontologico, i reperti sono stati inventariati e studiati, il catalogo redatto e la mostra realizzata. Si tratta di un virtuoso esempio della efficace collaborazione tra enti pubblici, che coinvolge anche il volontariato culturale, grazie al quale è stato possibile giungere in breve tempo allo studio dei reperti, alla divulgazione dei risultati ed all'esposizione di quanto rinvenuto».

Info: la mostra è visitabile martedì, giovedì e sabato con orario 9-13 e 15-19; lunedì, mercoledì e venerdì con orario 9-13; domenica ore 15-19; lunedì chiuso; tel. 0586-266711.l
 

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