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Scuola e diritti

Bagni neutri in una scuola di Livorno, l’invito di Arcigay agli altri istituti: «Bel primo passo, sia da esempio»

di Alessandro Lazzerini
Bagni neutri in una scuola di Livorno, l’invito di Arcigay agli altri istituti: «Bel primo passo, sia da esempio»

La presidente Cardamone: « La speranza è che i dirigenti siano attenti a certe tematiche»

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Livorno «Una notizia che abbiamo accolto con grande positività. È un primo passo davvero importante». Parte da qui Martina Cardamone, presidente di Arcigay Livorno nel commentare la novità dell’Istituto Niccolini Palli che per la prima volta a Livorno ha realizzato un bagno neutro a cui potranno accedere tutti senza alcuna distinzione di sesso. In Italia ci sono alcuni esempi, soprattutto al nord, mentre all’estero spesso rappresentano una normalità. Un aspetto che a Livorno mancava, almeno fino a pochi giorni fa. «La cosa più importante è l’ascolto che sottolinea come si sia cercato di andare incontro alle esigenze presentate dagli alunni – esordisce Cardamone – . La speranza è che i dirigenti scolastici siano sempre attenti a certe tematiche, con un dialogo costante che poi sfoci in un’educazione alle differenze. La scuola, insieme ovviamente alla famiglia, è il luogo in cui si lavora alla formazione dei giovani e certi aspetti sono cruciali».

La soluzione è molto apprezzata da parte di Cardamone e dell’associazione che rappresenta, anche se questo può essere visto come un primo passo da cui partire e poi andare sempre avanti. «La soluzione migliore sarebbe un vero e proprio bagno no gender e non solo un gabinetto. Capisco però che logisticamente parlando per le scuole non sia semplice per quanto riguarda gli spazi. I ragazzi passano gran parte del loro tempo a scuola e devono sentirsi a loro agio. È un primo basso importante, una bella notizia».

Il lavoro di Arcigay spesso si interfaccia con tanti giovani che hanno bisogno di un sostegno nel loro percorso di trasformazione o di aiuto dopo atti di bullismo subiti all’interno degli istituti scolastici. «Da aprile abbiamo aperto il nostro centro di ascolto con esperti che trattano la tematica. Purtroppo esistono ancora certe situazioni anche all’interno delle scuole, ma la maggior parte dei ragazzi che si presentano hanno semplicemente bisogno di un dialogo sull’argomento. Noi li accogliamo a braccia aperte». 


 

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