Depositi Neri, 14 raccomandazioni per migliorare il proprio sistema di gestione della sicurezza
Indicazioni anche agli enti locali per la viabilità
LIVORNO. Lo stabilimento dei Depositi Costieri Neri è stato al centro di una ispezione ordinaria di routine condotta, sulla base di quanto previsto dalla normativa Seveso, da una commissione composta da Arpat, vigili del fuoco, Inail e Asl. È l’agenzia regionale a renderne noti gli esiti segnalando che la verifica ha accertato – viene sottolineato – l’adeguatezza della politica di prevenzione degli incidenti rilevanti che l’impresa ha predisposto. In linea con le norme sono risultate le modalità tecniche, gestionali e organizzative che nell’unità produttiva di via Da Vinci sono applicati relativamente alla prevenzione degli incidenti rilevanti o alla mitigazione delle loro conseguenze.
Non sono mancati test dei sistemi tecnici con prove di emergenza per vagliare l’efficienza dell’antincendio, sono anche stati sentiti alcuni lavoratori.
Al termine della verifica, sono state riscontrate alcune non-conformità e questo ha portato la commissione a mettere nero su bianco 14 raccomandazioni e 5 proposte di prescrizione che l’azienda dovrà adottare per migliorare il proprio sistema di gestione della sicurezza, visto che il deposito di prodotti chimici è abilitato a scaricare/caricare navi cisterna con lunghezza fino a 190 metri e che all’interno dello stabilimento figurano un centinaio di serbatoi per lo stoccaggio.
La commissione ha chiesto una procedura specifica per gli impianti elettrici e che, all’interno del piano di emergenza interno, venissero distinti i diagrammi di flusso fra l’orario diurno e quello notturno/festivo, oltre a integrare l’analisi dell’esperienza operativa riguardo agli incidenti accaduti negli ultimi anni (a cominciare da quello in cui nel 2018 morirono due operai). A ciò si aggiungano: la modifica della procedura di riferimento, l’esigenza della formazione specifica del personale in caso di emergenza, l’installazione di una nuova manica a vento nel punto più alto della torre faro.
Ci sono anche indicazioni per realtà esterne: ad esempio, le amministrazioni che si occupano di viabilità devono mettere i dissuasori di velocità e migliorare la segnaletica all’altezza dello stabilimento, la prefettura deve aggiornare il piano di emergenza esterno del 2018. Da part sua il comitatoi tecnico regionale ha accettato gli orientamenti espressi dalla commissione e ha deciso che l’adeguamento debba avvenire entro sei mesi o tutt’al più entro fine giugno.
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