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verso le regionali

Pd si ricompatta sui candidati di Bacci

Alessandro Guarducci
Pd si ricompatta sui candidati di Bacci

Livorno. Gazzetti, Cecchi, Giani, Biserni e Franchi: voto unanime della federazione sulla cinquina

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LIVORNO. Sorpresa: mentre la federazione della Val di Cornia è scossa da fortissime turbolenze in vista delle prossime elezioni regionali, quella di Livorno improvvisamente si ricompatta intorno alla lista dei cinque candidati presentati martedì scorso dal segretario Lorenzo Bacci e votati all'unanimità durante la direzione che si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri. Quindi via libera a Gazzetti, Giani, Cecchi, Biserni e Franchi che, nel frattempo, avevano regolarmente raccolto le firme necessarie per presentare le rispettive candidature. Una situazione, questa, che sembra capovolgere i rapporti di forza tra i due Pd della provincia, almeno rispetto a quelle che erano le previsioni della vigilia. Umiliato dalla batosta elettorale del giugno scorso, il Pd livornese è apparso per mesi disorientato e completamente avulso non solo dalla realtà cittadina ma anche dal dibattito politico regionale.

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Una condizione di tale tensione che ha innescato una guerra interna con tanto di resa dei conti in occasione della recente elezione del segretario comunale. Insomma, un partito così litigioso da essere considerato poco nulla dai vertici di Firenze: le candidature per la prossima tornata elettorale potevano davvero rappresentare il colpo di grazia per il fragile Pd di Livorno. Tutto questo, ovviamente, a vantaggio della Federazione piombinese, che invece aveva sempre dato prova di solidità e robustezza. Ma in un pomeriggio la situazione si è rovesciata. Lorenzo Bacci, dopo aver sondato gli umori interni al partito e aver raccolto una sostanziale condivisione sui nomi scelti (due della società civile e tre iscritti under 40) ha deciso di giocare di anticipo rispetto alle scadenze previste dalla direzione regionale (il termine per presentare i candidato era stato fissato tra il 7 e il 10 aprile, salvo i casi in cui - appunto - ci fossero le condizioni per "nominarli" prima) «costringendo» di fatto Piombino a un'accelerazione a cui, a quanto pare non era preparata.

E così, mentre la direzione del Pd livornese ha approvato all'unanimità la lista con cinque nomi già presentata nel corso della precedente riunione, Piombino si è trovato alle prese con il malumore di Matteo Tortolini e il "no, grazie" di Carla Maestrini. A questo punto tutto ritorna in gioco e la direzione guidata da Bacci cercherà di sfruttare il momento buono: la parità di genere, infatti, impone che i candidati della provincia di Livorno siano quattro uomini e quattro donne (8 complessivi) previa ratifica delle liste da parte della direzione regionali a cui spetta il potere anche di decidere il capolista. Prima della decisione della piombinese Maestrini, Livorno proponeva tre donne e Piombino due: una livornese era dunque destinata all'esclusione, ma ora non è più così. Dunque, pare proprio che nella marcia di avvicinamento alle elezioni regionali, il Pd livornese abbia trovato la forza di rialzarsi e riscattarsi.

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È il segno di una svolta? Di certo è un deciso - e per certi versi inatteso - passo in avanti, che però adesso necessita di conferme. Il lavoro di Bacci e compagni è solo all'inizio. E parte dai cinque candidati che sono stati comunicati alla direzione regionale: il giornalista televisivo Francesco Gazzetti (impegnato nell'associazionismo, mai iscritto al Pd); l'imprenditrice marittima Gloria Giani (inizialmente la più "contestata", soprattutto dell'area più a sinistra del Pd labronico); Simone Franchi, renziano, iscritto al circolo di Salviano e componente della Rsu del polo di logistica Bcube, a Guasticce; Serena Biserni, renziana-doc già capolista del neosegretario comunale Federico Bellandi; Michela Cecchi, già consigliera comunale di Rosignano, vicina ai renziani. Ora la parola passa a Firenze, alla direzione regionale del Pd, ma i dem di Livorno si sentono più forti.

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