Il Tirreno

Livorno

Operaio morto in Lucchini, tre condanne

Operaio morto in Lucchini, tre condanne

Assolto il direttore dello stabilimento perché in carico da 2 giorni, ma il suo predecessore ora rischia

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LIVORNO. Fuori dall’aula B del tribunale, in attesa che il giudice Marina Cirese legga la sentenza con cui dovrà giudicare il comportamento dei vertici della Lucchini rispetto alla sicurezza sul lavoro all’interno dello stabilimento di Piombino, ci sono una decina di persone.

Indossano spille e magliette bianche sulle quali è stampato un caschetto da operaio che riflette l’ombra di un cuore con sopra la scritta “Con rabbia e con amore contro le morti sul lavoro”.

Per arrivare alla fine del processo per la scomparsa di Luca Rossi, l’operaio travolto e ucciso a 42 anni da un carrello elevatore nell’area di laminazione, era il 3 dicembre 2006, sono servite anche tenacia e pazienza: 3 anni e mezzo per arrivare al rinvio a giudizio dove patteggiarono 3 degli 11 indagati, poi altri 4 anni di udienze.

Alla fine il giudice ha accolto in buona parte le richieste fatte dal pubblico ministero Giuseppe Rizzo alla fine di ottobre, condannando a 2 anni di reclusione con l’accusa di omicidio colposo in concorso Giuseppe Lancini, 74 anni, in qualità di amministratore delegato della Trailer spa, datore di lavoro e responsabile dell'area dov'è avvenuto l'infortunio mortale, Luigino Placidi, 57, e Luca Faenzi, 43 anni, grossetano, il primo nella qualità di responsabile del servizio prevenzione, il secondo in quanto capo reparto dell'area dov'è avvenuto l'incidente.

È stato invece assolto Sergio Simoni, 64 anni, residente a Castagneto Carducci, nella qualità di procuratore institore dello stabilimento Lucchini e datore di lavoro dell’operaio. L’accusa nei suo confronti era quella di «aver omesso di inserire nel documento di valutazione del rischio la valutazione dei rischi connessi alla insufficiente illuminazione del capannone».

La decisione del giudice che ha trasmesso gli atti alla Procura per indagare sul suo predecessore, cerca di spiegarla l’avvocato Paolo Bassano, uno dei legali che hanno rappresentato le parti civili. «Aveva assunto l’incarico da appena due giorni, quindi il magistrato ha ravvisato la mancanza di colpevolezza».

Sono stati assolti, come aveva chiesto il pm, anche i quattro capi turno del reparto: Sergio Mazzei, 43 anni, Franco Canova, 55, Alberto Fattorini, 53, e Paolo Donati, 57, tutti imputati perché «omettendo di informare i dipendenti della Lucchini sui rischi derivanti dall'interferenza con l'attività svolta dalla addetti della Trailer, omettendo di coordinare con i responsabili della Trailer in merito all'attività svolta nell'area Tve, nonché omettendo di segnalare alla Direzione l'assenza di una adeguata segnaletica di sicurezza per la circolazione dei carrelli».

Oltre alle condanne il giudice ha anche disposto un maxi risarcimento di 425mila euro nei confronti della moglie, della figlia, della mamma e della sorella dell’operaio morto sul lavoro.(f.l.)

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