Il Tirreno

Sconfitta storica

Disastro Italia, festa Svizzera: torniamo a casa a testa bassa

di Roberto Muretto

	Italia eliminata dagli Europei
Italia eliminata dagli Europei

Europei 2024, azzurri surclassati da un avversario che si dimostra nettamente superiore. I gol di Freuler e Vargas decidono la sfida, la corsa si ferma agli ottavi

29 giugno 2024
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BERLINO. Non c'è nulla da salvare. E che nessuno si azzardi a dire che quei due pali... Sarebbe come arrampicarsi sugli specchi. L'Italia se ne va dall'Europeo a testa bassa. I campioni in carica vanno fuori dopo una prestazione alla quale è difficile attribuire un aggettivo. Travolti dai gol di Freuler e Vargas. Surclassati da una Svizzera che di fronte agli azzurri è sembrata una squadra di fenomeni. Una figuraccia senza attenuanti, la conferma che quello che si era visto durante il girone eliminatorio era la dimensione dell'Italia. Una formazione senza carattere, senza ritmo, senza spirito agonistico, senza una precisa idea di gioco e forse con troppi calciatori che non hanno caratura internazionale. Insomma, per farla breve: un disastro.

Il primo turno è stato passato solo grazie all’aiuto della dea bendata, altrimenti l’avventura sarebbe finita prima.

Figuraccia

Oggi si è vista una squadra allo sbando, incapace di reagire, di cambiare passo. Il ct ha provato con le sostituzioni a dare una scossa ma chi è entrato (esclusi Zaccagni e Retegui) ha assunto la stessa dose di sonnifero di quelli che hanno giocato dall'inizio. Il livello del calcio italiano, in questo momento, è quanto visto a Berlino. I miracoli non sono possibili se il materiale umano a disposizione è scadente e manca la voglia di lottare che qualche volta ti fa fare cose impensabili. Ed è quanto il campo ha detto. La cosa più grave è stata l’atteggiamento. Ed è proprio questo che il ct (che ha le sue responsabilità) e i tifosi non possono tollerare. Difetti e limiti messi a nudo in modo spietato. La Spagna ci ha dato una lezione, con la Croazia ci ha aiutato la sorte. Oggi siamo arrivati al capolinea di un'avventura cominciata non bene e finita malissimo. Da cancellare.

Monologo

L’organizzazione tattica della Svizzera, messa in campo benissimo da Yakin, ha fatto saltare per aria i piani della squadra di Spalletti. Ottima circolazione della palla, squadra che pressa compatta e appena perde il pallone lo recupera quasi subito. L'Italia fa fatica a ripartire, gli spazi sono stretti e se non si gioca di prima tutto si complica. Gli azzurri non riescono a costruire dal basso, serve più qualità nel passaggio, manca precisione. Così è difficile alzare il baricentro. Il pressing dell'Italia è lungo, nel senso che c'è troppa distanza tra i reparti. Per gli avversari è troppo facile palleggiare.

Testa bassa

Xkaka gode di libertà eccessiva e mette il pallone dove vuole. C'è pochissima pulizia nel palleggio e questo facilita la Svizzera e spiega la differenza nelle percentuale del possesso. Il gol che mette la gara in discesa per gli elvetici lo segna Freuler, Barella (forse il peggiore in campo) se lo perde completamente. Non c'è ritmo, non c'è qualità e nemmeno l'atteggiamento giusto. Sulla lettura nelle giocate è meglio soprassedere. Donnarumma ci salva ancora e se dopo 45’ siamo a galla il merito è del portiere del Psg.

Colpo del ko

Vargas ce lo infligge dopo 32” dall’inizio della ripresa. Calcia indisturbato e la mette dentro a giro. Tutto troppo facile per una squadra di buoni giocatori ma non di fenomeni. L’Italia, è tutto da ricostruire perché da questa spedizione non c’è niente da salvare. E Spalletti lo sa benissimo.

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