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Il lieto evento

Grosseto, Adele ha fretta di nascere: il parto in ambulanza

di Matteo Scardigli
Grosseto, Adele ha fretta di nascere: il parto in ambulanza

Il parto poco prima delle 4 del mattino a pochi metri da casa

01 luglio 2024
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GROSSETO. Aveva una fretta particolare di venire al mondo la piccola Adele, che non solo è nata con 20 giorni di anticipo ma anche in poco meno di un’ora e mezza dalla prima contrazione. Un destino, il suo, praticamente scritto nel Dna della sua famiglia.

Quando alle 3,30 della notte fra domenica e ieri la centrale del 118 di Siena ha allertato la sede di Anpas Humanitas che c’era una partoriente in difficoltà, l’equipaggio costituito da Gianluca Dottorini e Chiara Bonfiglioli ha fatto letteralmente una corsa contro il tempo per essere a Braccagni, frazione dalla quale proveniva la richiesta di intervento.

«Eravamo pronti per andare in ospedale quando la mia compagna mi ha detto: “Chiama l’ambulanza o nasce in casa”», racconta in preda all’emozione Alessio Andreoni, il padre della bimba; uno che – coordinatore Uisp per il motociclismo a Grosseto (il motocross, in particolare) – di velocità se ne intende; ma anche lei, Irene Pimpinelli, lavorando come impiegata in un’agenzia di pratiche auto ha più o meno a che fare con i motori.

Solo che c’erano da aspettare i nonni per tenere Elia, il fratellino maggiore (anche lui nato con dieci giorni di anticipo).

A destinazione in pochi minuti (Humanitas ha sede nell’area del Pip Nord) i soccorritori hanno subito prestato la prima assistenza alla partoriente, mentre poco dopo è arrivata l’auto medica AlfaSpike con la dottoressa e un’infermiera. Poi la partenza alla volta del Misericordia. «Avrò fatto una cinquantina di metri quando la dottoressa mi ha detto di fermarmi perché la bambina stava venendo alla luce. Praticamente ho accostato in un’area a fianco della strada e la bambina è nata subito, più o meno intorno alle quattro della notte», interviene Dottorini.

E Andreoni conferma: «Sarò partito in macchina due minuti dopo, quando ho visto i lampeggianti in fondo alla strada di casa nostra mi sono preoccupato. Il soccorritore (Dottorini, ndr) però mi ha tranquillizzato e spiegato che cosa era successo e mi ha fatto le congratulazioni in mezzo alla strada: ho visto mia figlia per la prima volta dal finestrino dell’ambulanza».

Per festeggiare il lieto evento, mamma e figlia hanno ricevuto un mazzo di fiori e un braccialetto. Anche l’Humanitas, però, ha voluto farsi un regalo: «Mi sembrava una cosa da festeggiare, che meritasse un gesto particolare, e quindi ho acquistato un fiocco rosa e lo ho attaccato al tergicristallo della nostra ambulanza», confessa Bonfiglioli.

Di doni, però, questa storia ne ha ancora in serbo; a cominciare dai ringraziamenti di babbo Alessio «ai soccorritori, bravissimi e velocissimi, che non so se ho avuto la lucidità di ringraziare sul momento. Sicuramente – garantisce – faremo una donazione all’associazione».

E non è escluso che il mondo del motocross maremmano possa passare sotto casa Andreoni per una “rombata” di benvenuto dedicata ad Adele; a patto di non disturbare il sonnellino della neonata sprint.


 

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