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Croazia-Italia, Donnarumma è super. Zaccagni firma una gol storico: i voti agli Azzurri

di Massimo Sesena

	L'esultanza di Zaccagni
L'esultanza di Zaccagni

Gigio ci salva e para anche un rigore a Modric, all’ultimo tuffo la rete che ci regala gli ottavi di finale di Euro2024

24 giugno 2024
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7.5 Donnarumma: in una squadra che non può contare su alcun bomber di razza, lui è il nostro Top Player e lo dimostra già nel primo tempo con due interventi decisivi; manca qualcosa, che pari un rigore, magari a Modric. Fatto. Un filo sotto la perfezione.

(QUI LA CRONACA DELLA PARTITA)

6 Di Lorenzo: Nico Williams non c’è e sembra una bella giornata. Poi nella ripresa ci pensa Modric che ha quasi il doppio di anni dello spagnolo ma sulla respinta della difesa, dopo la parata strepitosa di Donnarumma è più veloce di Di Lorenzo. Peccato, perché avremmo giurato che fosse vivo.

7 Bastoni: è il nostro centravanti più pericoloso. Nel primo tempo sul cross di Barella va davvero a un soffio dal record personale di gol agli europei.

6.5 Calafiori: tanta personalità, nessuna soggezione nemmeno al cospetto di un mostro come Modric.

6 Darmian: se lo scopo era fare densità a metà campo, allora Spalletti c’ha visto giusto. Più quantità che qualità, ma non si può avere tutto. Nel finale, Spalletti lo manda sotto la doccia e al suo posto inserisce Zaccagni che però incide.

(QUI LE INTERVISTE POST PARTITA)

6 Jorginho: nel primo tempo si trova a suo agio con il ritmo della Croazia. Poi nel secondo tempo succede di tutto e Spalletti sceglie di toglierlo.

6.5 Barella: grazie a una gamba diversa, gira abbastanza alla larga da Jorginho che ne trae giovamento. 

6 Pellegrini: inizia con grande ritmo, tanto da costringere in alcune occasioni i croati a falli di frustrazione poi si spegne e nella ripresa Spalletti lo toglie per inserire Frattesi.

6 Frattesi: sfortunato o sprovveduto non ci sbilanciamo, ma di certo il rigore procurato pesa come un macigno.

5.5 Dimarco: non ha la tradizionale “cazzimma” e ciò è probabilmente dovuto ai guai dei giorni scorsi.

6 Raspadori: si accende e si spegne, ma assieme al compagno di reparto rappresenta forse la prova su due gambe che il modulo giusto è quello con due attaccanti, soprattutto nel nostro caso in cui non disponiamo di giocatori in grado di fare reparto da soli.

6 Retegui: è l’esempio che almeno nello schieramento tattico, Spalletti ha visto giusto. Due attaccanti sono meglio di uno. E’ decisivo a tenere alta la squadra, ha la freschezza che gli consente di fare a sportellate e farsi rispettare dai difensori croati.

8 Zaccagni: inserito come la mossa della disperazione ripaga il mister con un gol da antologia, reso ancora più importante perché arriva a sette secondi dalla fine. Il suo gol cancella un incubo, porta l’Italia agli ottavi e lo fa entrare a pieno titolo nella storia degli azzurri.

7 Chiesa: entra nella ripresa con la voglia di riprendersi il posto da titolare e per poco non riesce a ribaltare la partita con una delle sue accelerazioni.

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