Il Tirreno

L’esordio

Italia, brividi e gioia: battuta l’Albania in rimonta nell’esordio ad Euro2024

di Francesca Bandinelli

	L'esultanza dopo la rete di Barella
L'esultanza dopo la rete di Barella

Dopo 30 secondi Dimarco si addormenta e Bajrami segna, poi i ragazzi di Spalletti reagiscono alla grande. Sofferenza azzurra nel finale di gara dove è decisivo Donnarumma

15 giugno 2024
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Come un thriller, di quelli che all’inizio ti lasciano senza fiato. Sì, perché dopo quel gol incassato ad appena 23 secondi dal fischio d’inizio, il più veloce mai subìto nella storia della Nazionale e pure il più rapido di sempre agli Europei, l’Italia per un attimo è finita in apnea, impietrita e paralizzata nella serata di sabato 15 giugno, all’esordio ad Euro2024. Forse qualche fantasma del passato è anche tornato a volteggiare nell’aria. La rimessa laterale sbagliata da Dimarco, uno dei protagonisti dell’Inter dello scudetto, si trasforma in una discesa agli inferi: il tentativo di servire Bastoni diventa un invito a nozze per il 10 dell’Albania, quel Nenad Bajrami che a Empoli ha imparato a rendersi pericoloso giocando tra le linee per poi ripetersi pure a Sassuolo. Battere Donnarumma, divincolandosi in area, per lui che di gol così ne ha segnati tanti, è un gioco da ragazzi.

Il gelo

La doccia, per gli azzurri, è ghiacciata, lo schiaffo di quelli capaci di stordire. È qui, però, che i giganti e gli eroi invocati dal ct Luciano Spalletti alla vigilia capiscono di doversi fare davvero interpreti dei sogni di una Nazione, dei 20mila azzurri ammutoliti del Westfalenstadion e, soprattutto, di quelli rimasti in Italia. In dieci minuti cambia tutto. È così che scocca la scintilla, che l’Italia si riaccende e torna a vestire i panni migliori. Bastoni, di testa, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, rimette in equilibrio la situazione firmando il gol del pareggio, del momentaneo 1-1. Poi ci pensa Barella, con una gran botta dalla distanza a rovesciare la prospettiva e a sancire il “Rinascimento” dell’Italia, ribaltando il risultato e volando sull’onda del 2-1. A dire il vero, il parziale, prima dell’intervallo, avrebbe dovuto essere persino più rotondo: l’Italia avrebbe potuto “cannibalizzare” la gara, forte delle geometrie disegnate con intelligenza, delle verticalizzazioni e dei raddoppi studiati alla perfezione e interpretati nella maniera migliore. Ma a dire no al tris di Frattesi, nel primo tempo, ci si mette il palo (perfetto l’anticipo su Asllani), mentre Scamacca, al 40’, imbeccato da Pellegrini, pur raccogliendo da posizione defilata, si lascia ipnotizzare da Strakosha, attento a sventare il pericolo a tu per tu con l’attaccante italiano.

(QUI LE PAGELLE DEGLI AZZURRI)

L’avversario

La squadra di Sylvinho, al di là del lampo iniziale, non è stata capace di costruire particolari pericoli: il più ispirato, nella Nazionale delle Aquile, è Asani, ma senza impensierire Donnarumma. Anche nella ripresa, gli azzurri controllano il gioco: la ragnatela di passaggi costringe l’Albania all’errore e nemmeno i cambi di Sylvinho permettono di riaccendere la luce. Il ritmo è inevitabilmente inferiore rispetto a quello del primo tempo, ma quel che conta è che gli azzurri non finiscono quasi mai in sofferenza. L’unico brivido è quello per la parata di Donnarumma, lesto a deviare in angolo la conclusione di Manaj (errore di Calafiori), giusto un pugno di secondi prima dell’invasione di campo di un tifoso dell’Albania. Spalletti non può che essere soddisfatto: la sua squadra ha saputo rimettersi in carreggiata, mostrando di essere più forte di tutto. Il prossimo esame, per gli azzurri, è di quelli che contano, contro la Spagna che ieri ha ribaltato la Croazia. Contava cominciare col piede giusto: un po’ perché campioni in carica, con un titolo da difendere, e un po’ pure per alimentare autostima ed entusiasmo. L’Italia può sorridere: la strada imboccata è quella giusta. 

(QUI LE INTERVISTE POST PARTITA)

Il tabellino

ITALIA (4-2-3-1): Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori, Dimarco (83’ Darmian); Jorginho, Barella (92’ , Folorunsho); Chiesa (77’ Cambiaso), Frattesi, Pellegrini (77’ Cristante); Scamacca (83’ Retegui). A disp.: Vicario, Meret, Mancini, Bellanova, Buongiorno, Gatti, Fagioli, Raspadori, El Shaarawy, Zaccagni. All. Spalletti.

ALBANIA (4-2-3-1): Strakosha; Hysaj, Ajeti, Djimsiti, Mitaj; Ramadani, Asllani; Asani (69’ Hoxha), Bajrami (87’ Muçi), Seferi (69’ Laçi); Broja (77’ Manaj). A disp.: Berisha, Kastrati, Aliji, Balliu, Mihaj, Kumbulla, Ismajli, Gjasula, M. Berisha, Abrashi, Daku. All. Sylvinho.

ARBITRO: Zwayer (Ger)

RETI: 1’ Bajrami, 11’ Bastoni, 16’ Barella,

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