Papa Francesco, “lieve miglioramento” in serata. Crisi asmatiche e insufficienza renale: cosa preoccupa
Monsignor Giuliodori: «Ora l’apprensione è più intensa e quindi anche la preghiera si fa più intensa»
ROMA. «Come abbiamo fatto nei giorni scorsi» accompagniamo Papa Francesco nel percorso di cura «sempre con la preghiera. Ora l’apprensione è più intensa e quindi anche la preghiera si fa più intensa». Così monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Azione cattolica italiana, aprendo la celebrazione della partecipata messa nel foyer del Policlinico Gemelli di Roma, dedicata in particolare alla preghiera per il Pontefice ricoverato nell’ospedale. Alla funzione pazienti, medici, operatori sanitari e i vertici di università e policlinico, oggi riuniti per un Consiglio di amministrazione.
Il bollettino della sera
"Le condizioni cliniche del Santo Padre nella loro criticità dimostrano un lieve miglioramento. Anche nella giornata odierna non si sono verificati episodi di crisi respiratorie asmatiforme; alcuni esami di laboratorio sono migliorati. Il monitoraggio della lieve insufficienza renale non desta preoccupazione. Continua l'ossigenoterapia, anche se con flussi e percentuale di ossigeno lievemente ridotti". Lo riferisce la Santa Sede nel bollettino delle 18.30 sulle condizioni del Pontefice.
Durante la giornata Bergoglio ha chiamato il parroco della Parrocchia di Gaza “per esprimere la sua paterna vicinanza”, dopo aver ricevuto l’Eucarestia.
«Preghiamo per lui»
E le preghiere per il Santo Padre sono andate avanti anche nel pomeriggio con il rosario: «Avremo modo così di esprimere tutta la nostra cura, quella medica e sanitaria e quella fraterna e spirituale, attraverso la quale sentiamo particolarmente vicino il Santo Padre», ha aggiunto monsignor Giuliodori. Durante l’omelia, il vescovo ha ricordato «l’importanza della preghiera che facciamo tutti i giorni, per tutti i malati del nostro policlinico e per tutte le persone che affrontano la malattia. Oggi sentiamo di farlo in maniera ancora più intensa e più affettuosa per Papa Francesco. Lo stiamo seguendo in questi giorni, con molto rispetto e discrezione, ma il cuore di tutti noi è rivolto a lui, perché il Signore gli dia forza, perché dia forza anche ai medici insieme a tutte le competenze necessarie per affrontare nel migliore dei modi questo momento. Allora la preghiera diventa davvero la matrice di ogni autentica cura. E il Papa non a caso ci chiede sempre, al termine di ogni suo intervento, di pregare per lui. Quello che facciamo per lui lo facciamo con tutto il cuore, nella speranza che possa riprendersi e tornare in pienezza al suo ministero, ma sappiamo anche che, insieme con lui, guardiamo alla sapienza di Dio che va al di là di ogni nostro pensiero e aspettativa, perché la sapienza di Dio è il disegno di amore e di bene su ogni persona».
«Preghiamo per Sua Santità, come facciamo tutti i giorni per tutte le persone che soffrono. Papa Francesco, in questo momento, è affidato alle nostre cure, proviamo ad aiutarlo in tutti i modi possibili. Oggi anche con la preghiera. Averlo qui con noi ci fa anche riflettere di più sul compito che abbiamo come curanti. Il fatto di essere medici è relativo, abbiamo tante incognite e abbiamo sempre bisogno della preghiera». Lo ha detto all’Adnkronos Salute Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, alla fine della messa.
Il bollettino della mattina
La notte del Papa al Gemelli «è trascorsa bene, ha dormito e sta riposando». Questo l’aggiornamento sul Pontefice arrivata dal Vaticano nella comunicazione mattutina (24 febbraio). Nella giornata di ieri, domenica 23, come ha riferito il bollettino medico serale, si sottolineava che le condizioni di salute del Papa «permangono critiche; tuttavia da ieri sera non ha presentato ulteriori crisi respiratorie. Ha effettuato le due unità di emazie concentrate con beneficio e con risalita del valore di emoglobina. Stabile è rimasta la piastrinopenia».
Una nuova criticità – pure ritenuta sotto controllo – si è manifestata ieri: «Alcuni esami sanguigni dimostrano una iniziale, lieve, insufficienza renale, allo stato sotto controllo. Prosegue l’ossigenoterapia ad alti flussi attraverso le cannule nasali. Il Santo Padre continua a essere vigile e ben orientato. La complessità del quadro clinico, e l’attesa necessaria affinché le terapie farmacologiche possano dare qualche riscontro, impongono che la prognosi resti riservata». Servirà ancora tempo – a quanto si evince – per capire se la terapia contro la polmonite bilaterale funzioni.
Gli aggiornamenti
Il Papa «si è svegliato, sta continuando le terapie ed è di umore buono». Lo fanno sapere fonti vaticane, aggiornando sulle condizioni del Pontefice ricoverato al Gemelli di Roma, dopo il primo bollettino in cui si spiegava che «la notte è trascorsa bene» e che il Santo Padre «ha dormito e sta riposando». Quanto alla situazione di «sofferenza» che era stata registrata sabato scorso (22 febbraio), quando il bollettino aveva segnalato l’insorgere di una serie di criticità che ancora non si erano manifestate, le medesime fonti spiegano che il riferimento alla sofferenza riguardava le «difficoltà respiratorie», ma che ora «non ha dolori» e nell’ambito della routine quotidiana si può alzare. Sempre secondo le fonti, il Pontefice si nutre normalmente. I prossimi aggiornamenti sulla salute del Papa, ricoverato al Gemelli dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale, arriveranno come di consueto con il bollettino medico dopo le 19 di oggi, 24 febbraio.
I rosari
Tv2000 questa sera, lunedì 24 febbraio, trasmette in diretta alle ore 21 da piazza San Pietro, la preghiera del Rosario per Papa Francesco guidato dal cardinale Piero Parolin, segretario di Stato della Città del Vaticano. Il Rosario può essere seguito anche su Play2000, la piattaforma streaming di Tv2000 e inBlu2000.