Mucca pazza, due focolai nel Viterbese: abbattute 300 pecore
Gli animali infetti sono stati individuati in due aziende agricole situate a Civita Castellana e Castel Sant'Elia. Nella prima aziend a
Quasi 300 pecore appartenenti a due allevamenti sono state abbattute a causa della contaminazione da encefalopatia spongiforme bovina, comunemente nota come “morbo della mucca pazza”. La decisione, in provincia di Viterbo, è stata presa dalla Asl locale, a seguito di esami approfonditi che hanno confermato il contagio tra gli animali.
I dettagli dei focolai
Gli animali infetti sono stati individuati in due aziende agricole situate a
Civita Castellana e Castel Sant'Elia. Nella prima azienda, sono stati abbattuti 207 capi di bestiame, mentre nella seconda il numero di animali colpiti è stato di 81. Per supportare economicamente le aziende colpite, la Asl di Viterbo ha erogato risarcimenti: 26mila euro per l’allevamento di Civita Castellana e 11mila euro per quello di Castel Sant'Elia. Questi indennizzi sono considerati vitali per gli allevatori, che altrimenti avrebbero subito un duro colpo economico a causa della perdita dei capi contaminati. «Sono somme necessarie per garantire la sopravvivenza economica di queste realtà agricole», hanno commentato gli esperti del settore.Monitoraggio costante per prevenire il contagio
Remo Parenti, presidente di Confagricoltura, ha spiegato al quotidiano Il Messaggero come la situazione sia costantemente sotto controllo grazie al lavoro delle autorità sanitarie locali. «I veterinari della ASL monitorano regolarmente tutti gli ovini portati al mattatoio, oltre a quelli deceduti nei campi. Questo sistema di verifiche ci permette di contenere le infezioni e di tranquillizzare gli allevatori», ha dichiarato. Parenti ha inoltre sottolineato che, dalla scorsa estate, non sono stati registrati nuovi casi di contagio, un dato che fa sperare in una situazione circoscritta e sotto controllo. «Al momento non ci sono segnali di diffusione in altri allevamenti», ha rassicurato il presidente.
Risarcimenti e prevenzione
Un aspetto positivo evidenziato da Parenti è la rapidità con cui sono stati gestiti i risarcimenti per gli allevatori colpiti. «I tempi di indennizzo sono stati brevi, soprattutto rispetto ad altre situazioni simili», ha dichiarato, evidenziando come questo aspetto sia fondamentale per evitare difficoltà economiche agli allevatori. Nonostante i focolai possano destare preoccupazione, Parenti ha invitato a non creare inutili allarmismi. Grazie ai controlli costanti e al rapido intervento delle autorità sanitarie, il rischio per gli altri allevamenti e per i consumatori è stato minimizzato.