Il Tirreno

Il lutto

Addio a Toni Negri, il filosofo contro l’Impero


	Toni Negri
Toni Negri

Scomparso a Parigi a 90 anni, è stato un punto di riferimento dei movimenti no-global e anticapitalisti. Fu tra i leader di Autonomia Operaia

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È morto a Parigi, a 90 anni, il filosofo e politologo Antonio (Toni) Negri. Nato a Padova nel 1933, è considerato tra i maggiori pensatori della dottrina dello stato a livello mondiale. Dopo aver partecipato all’esperienza dei ‘Quaderni Rossi’ nei primi anni Sessanta, ha avuto un’importanza cruciale nell’elaborazione teorica dell’operaismo e in seguito nella fondazione di Potere operaio e nell’Autonomia operaia.

“Ciao Toni, Maestro, Padre, Profeta. Hai attraversato il deserto. Ora c’è il mare. Ma resterai per sempre” è il commento sui social di Luca Casarini.

La sua opera più celebre, "Empire" (Impero, in Italia) scritta in collaborazione con Michael Hardt, ha ridefinito il concetto di potere nell'era della globalizzazione. Negri ha sostenuto che il potere non è più concentrato in istituzioni nazionali, ma si è diffuso in una rete globale, influenzando la vita di individui e comunità in tutto il mondo.

La sua carriera non è stata priva di controversie, soprattutto per il suo coinvolgimento nel movimento degli anni '70 e '80 in Italia. Negri è stato accusato di essere uno degli ideologi dietro le azioni radicali di gruppi come le Brigate Rosse, ma ha sempre negato il coinvolgimento diretto.

Ecco alcune delle sue opere: in collaborazione con Michael Hardt, ‘Impero’ (Rizzoli, 2002), ‘Moltitudine’ (Rizzoli, 2004) e ‘Comune’ (Rizzoli, 2010); una trilogia di studi su Spinoza ‘Marx oltre Marx’ (Feltrinelli, 1979; ora manifestolibri, 1998), ‘Il potere costituente. Saggio sulle alternative del moderno’ (SugarCo, 1992). Con Feltrinelli ha pubblicato anche ‘Goodbye Mr Socialism’ (2006), ‘Fabbrica di porcellana. Per una nuova grammatica politica’ (2008) e ‘Questo non è un Manifesto’ (con Michael Hardt; 2012).

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