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Patron Lamioni a tutto campo: «Grandi progetti per il mio Grifone»

di Maurizio Caldarell
Patron Lamioni a tutto campo: «Grandi progetti per il mio Grifone»

«Nel dopo gara con il Livorno ho sbagliato»

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GROSSETO. «Una notte indimenticabile, ma dopo aver abbracciato Rocco Commisso per la vittoria contro il Milan, sono tornato a pensare al mio Grosseto». Giovanni Lamioni, patron dell’Us Grosseto, racconta il debutto da co-sponsor della Fiorentina. I ragazzi di Italiano sono scesi prima la prima volta in campo con il marchio della Holding Lamioni nel retro maglia, sotto al numero. Un giorno speciale per la Viola e per la città di Grosseto. «La prima volta che un imprenditore grossetano – fa presente Lamioni – diventa co-sponsor di una squadra di serie A. La mia holding è il secondo sponsor dei gigliati, il primo è quello della proprietà, la Mediacom». Lamioni ha firmato con la Fiorentina un accordo triennale, con investimenti importanti. La cifra è top secret, ma si parla sicuramente di importi a sei zeri. «Personalmente è il sogno che si realizza – sottolinea il fondatore dell’Atlante srl –. Un’operazione iniziata cinque mesi fa e conclusa nei giorni scorsi con il cuore e con la ragione. Mi sono reso conto dell’importanza dell’operazione l’altra sera, quando sono entrato con la mia famiglia nell’area ristoro: Joe Barone, accerchiato dalle autorità e dagli imprenditori locali, è corso ad abbracciarmi e a portarmi da Commisso. Esordio più bello non poteva esserci, è stato benaugurante per una squadra che ha disputato una delle più belle partite degli ultimi due anni e che si rilancia è ancora in corsa per tre obiettivi, un posto in Europa per il prossimo anno, la Coppa Italia e la Conference League». Quello tra Lamioni e la Viola è un grande amore, iniziato nel novembre del 1969. «I miei cugini fiorentini – racconta – mi portarono per la prima volta allo stadio a vedere il Cagliari. Perdemmo 1-0 per il gol di Gigi Riva. E da quel giorno non ci siamo più lasciati. Mi preme sottolineare – prosegue l’imprenditore grossetano – che nel retro della maglia non c’è il logo di un’azienda fiorentina, ma della holding di una famiglia grossetana, che vuole portare in giro per l’Italia e per l’Europa non tanto il nome personale, ma quello della Maremma. Certe realtà, come ha detto il governatore della Toscana, Eugenio Giani, che ha seguito la gara con me e Commisso, vanno difese e valorizzate. Sabato sera, dopo la bellissima vittoria contro il Milan, tutti si sono complimentati con me per la sponsorizzazione; dopo aver festeggiato con Commisso e Barone, invece di godermi il momento, ho trattato per il Grosseto, che è sempre al centro dei miei pensieri. Ho parlato con Valentino Angeloni, responsabile del settore giovanile, per vedere di portare a casa qualche giovane interessante per la prossima stagione».

Il futuro del Grifone

Gianni Lamioni, nel concludere questa operazione commerciale con la Fiorentina, ha pensato al futuro del Grifone: «Nel contratto – spiega – ho inserito alcune condizioni per il bene del Grosseto. Le prime scelte e l’amichevole le ho pretese come condizioni, per averne un ritorno in termine di relazioni. Ho fatto questo passo per amore della Fiorentina, ma è un’operazione importante per il Grosseto calcio, al quale non togliere nemmeno un euro. Una risposta a chi mi accusa di provincialismo: con la Holding Lamioni porterò il nome della città in tutta Italia e in Europa». Holding Lamioni, di proprietà al 100% della famiglia Lamioni, detiene la titolarità di Atlante costruzioni, Atlante engineering, Edilfox e Centrocolor; conta circa 200 dipendenti e ha attivi al momento oltre 250 cantieri in Italia. Il patron biancorosso approfitta dell’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Giovanni Lamioni da vent’anni è il primo dei vincenti in questa terra, lo dicono i fatti. La nostra azienda conta 200 dipendenti, non vive di super bonus, come qualcuno ha insinuato in questi giorni, ma vivrà con gli appalti acquisiti per prossimi dieci anni: sto mettendo a frutto quanto ho costruito in trent’anni. La mia è un’azienda in crescita. Chi pontifica è l’ultimo dei perdenti – dice ancora – le critiche le accetto se non sono offensive. Sono consapevole di aver sbagliato nel dopo gara con il Livorno, ma non mi nascondo dietro un dito; so perfettamente che deve prevalere sempre la ragione e che non la devi perdere. Non voglio sconti quando si sbaglia, ma non accetto quando si passa dalla critica ad attacchi eccessivi, a un atteggiamento distruttivo che non fa certo un servizio al Grosseto, né alla Maremma». La chiosa è sulla situazione del Grosseto: «È un momento di grande difficoltà, chiedo agli sportivi di starci vicino. Anche a Orvieto sono stati encomiabili. Prometto solo che non stiamo trascurando niente e il ritiro di Montalto è il momento per compattare il gruppo».

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