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Follonica, è crisi del turismo: trasporti, servizi e famiglie impoverite dietro al grande calo di presenze

Follonica, è crisi del turismo: trasporti, servizi e famiglie impoverite dietro al grande calo di presenze

I dati relativi al 2024 rispetto all’anno prima indicano come si siano perse quasi tre su dieci rispetto al 2023

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FOLLONICA. L’Osservatorio turistico regionale ha reso noti i dati relativi agli arrivi e alle presenze nelle strutture turistiche alberghiere ed extralberghiere per il 2024; dati che per la città di Follonica evidenziano un drastico calo complessivo, frutto soprattutto dei minori arrivi negli hotel. Una diminuzione che arriva a toccare anche il meno 27 per cento rispetto al 2023 per quel che riguarda gli alberghi e che ha inciso in maniera sensibile sui numeri generali. Diverso invece il discorso per le strutture extralberghiere che, seppur non avendo mostrato una crescita sensibile, hanno per lo meno mantenuto il trend dei dodici mesi precedenti facendo invece segnare una piccola crescita sulle presenze.

Arrivi e presenze

In totale nel 2024 a Follonica si sono registrati 120.300 arrivi, ovvero i clienti che si sono registrati in una struttura ricettiva, con un calo del 9,9 per cento rispetto agli oltre 133 mila del 2023; meno evidente invece il calo delle presenze, ovvero il numero totale delle notti trascorse nelle strutture dai clienti: in questo caso il totale è di poco superiore alle 700 mila unità, 35 mila in meno del 2023 con una diminuzione quindi più contenuta del 4,7 per cento.

Più marcato il calo degli arrivi e delle presenze di turisti stranieri: 28mila gli arrivi e 176mila le presenze per il 2024 con un calo rispettivamente del 13,6 per cento e del 9,8 per cento se messi a confronto con i dodici mesi precedenti; fra gli italiani gli arrivi sono stati 92 mila (meno 8,7 per cento) e le presenze 525 mila (meno 2,8 per cento).

Strutture ricettive

Fra i soli alberghi il calo degli arrivi è, come detto, del 27 per cento (35 mila contro 48 mila); stessa percentuale anche fra le presenze (116 mila contro 159 mila).

Praticamente immutato invece il dato dell’extralberghiero che fa registrare una lievissima diminuzione negli arrivi (84.700 contro 84.900, meno 0,14 per cento) e una crescita nelle presenze (584 mila contro 576 mila, più 1,5 per cento).

I mesi

I mesi che hanno fatto registrare le diminuzioni più evidenti sia come arrivi che come presenze sono stati aprile (meno 35 per cento gli arrivi, meno 18,6 per cento le presenze) ma soprattutto luglio (meno 18 per cento e meno 6 per cento ma con oltre cinquemila persone in meno) e settembre (meno 25 per cento e meno 8,5 per cento) con invece una decisa inversione di tendenza, e quindi un aumento dei turisti in riva al golfo, a febbraio (più 61 per cento e più 30 per cento), maggio (più 19 per cento e più 11 per cento) e novembre (più 47 per cento e più 36 per cento). Praticamente stabile invece il mese di agosto, in assoluto quello con più arrivi, 27 mila, e più presenze, 222 mila, dati in sostanza identici a quelli del 2023.

Il commento

«La flessione è stata evidente tranne che ad agosto – conferma l’assessore al turismo e marketing territoriale Stefano Boscaglia – A mio avviso ci sono numerosi fattori che hanno creato per Follonica questa situazione: soprattutto l’aumento dei prezzi, poi l’aumento della percentuale degli interessi dei mutui e una situazione di instabilità geopolitica che non accenna a diminuire, situazioni che vanno a colpire in maniera pesante la tipologia di turisti che scelgono la nostra città, ovvero le famiglie, e quando entrano meno soldi nel bilancio familiare una delle prime spese che viene meno è proprio quella delle vacanze. Nella nostra città poi arrivano soprattutto turisti in auto, perché non ci sono aeroporti vicini e perché il treno non è un catalizzatore importante: e quindi si torna ancora alle famiglie, le prime vittime dell’aumento dei prezzi».

E il futuro?

Una tendenza che quindi potrebbe confermarsi pure nel 2025, anche se per avere una conferma sarà giocoforza necessario attendere il clou della stagione.

Intanto però qualche idea su come aiutare lo sviluppo turistico cittadino c’è. «Dobbiamo cercare di ampliare il target della clientela a cui ci rivolgiamo lavorando sui canali di promozione e di comunicazione – continua l’assessore Boscaglia – soprattutto sul nord Italia e sulla bassa Europa centrale, che hanno dimostrato di apprezzare il nostro territorio. Purtroppo subiamo alcune criticità evidenti proprio per le difficoltà di raggiungere il golfo: ad esempio tante persone che vivono nell’hinterland milanese e che sono abituate a spostarsi con i mezzi pubblici vorrebbero magari venire in treno a Follonica ma non ci sono le possibilità. E lo stesso accade, seppur con dimensioni minori, con Firenze. Dobbiamo quindi anche pensare – conclude l’assessore – a come poter lavorare a livello locale sui trasporti, a come rendere Follonica più vivibile e meno grigia, creare dei servizi anche interni che siano più apprezzati dai turisti che, ad esempio, stanno sfruttando tantissimo i trenini turistici: certamente ci vuole un po’ di tempo, ma – assicura – stiamo lavorando in questa direzione».
 

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