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La protesta

Grosseto, la nuova contestazione dei trattori sgorga dal cuore delle aree interne


	Un momento della marcia dei trattori di febbraio ‘24 (foto Agenzia Bf)
Un momento della marcia dei trattori di febbraio ‘24 (foto Agenzia Bf)

Pitigliano e Sorano ma anche Capalbio: stato di calamità per l’agricoltura. Mobilitazione fissata per martedì 28

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GROSSETO. Trattori in marcia a Pitigliano e Sorano: una protesta per salvare le aree interne e chiedere lo stato di crisi per l’agricoltura italiana. Lo stesso popolo dei trattori che a febbraio dello scorso anno marciò sul capoluogo accampandosi in zona Maremà prima di calare su Roma, terza manifestazione nel giro di 15 giorni dopo quella in piazza Dante e quella in via Aurelia Sud, con la “passeggiata” di 20 trattori fino ad Alberese.

Un’esperienza per certi aspetti controversa, soprattutto perché cavalcava anche slogan tra i quali Legambiente aveva individuato alcune fake news; e alla quale non aderirono molti piccoli agricoltori. Questa volta, però, la richiesta univoca presta forse meno il fianco alla polemica.

Fabio Mecarozzi e Valerio Crociani spingono oggi le due Città del Tufo in mobilitazione aderendo alla protesta nazionale in programma per martedì 28, sottoscrivendo il documento del Coordinamento agricoltori e pescatori italiani (Coapi), protesta che andrà in scena, praticamente in contemporanea, anche a Capalbio, guidata dal collega Salvatore Fais.

«Una protesta che nasce anche dal cuore delle aree interne, dove la crisi economica e sociale si intreccia con un dramma fatto di abbandono, spopolamento e infrastrutture inesistenti», premettono gli organizzatori, che poi affondano il colpo: «Le aree interne vivono una condizione disperata: territori dimenticati, dove ogni azienda agricola che chiude non è solo un fallimento economico, ma una ferita profonda al tessuto sociale e culturale del Paese».

In particolare Mecarozzi, responsabile del presidio di Pitigliano, denuncia: «Queste terre stanno morendo. Le infrastrutture inesistenti ci isolano, le politiche assenti ci ignorano. Se non si interviene ora, intere comunità saranno cancellate per sempre».

Anche il presidio di Sorano si unisce alla protesta. Gli organizzatori fanno sapere che il sindaco Ugo Lotti, presente all’incontro di giovedì 16 con gli agricoltori, ha garantito supporto istituzionale e la propria partecipazione alla mobilitazione, ribadendo l’urgenza di salvare queste terre dal declino. Presenti e proattivi anche l’assessore Letizia Gagliardi e i consiglieri Albano Carrucoli e Samanta Barzi.

Il documento sottoscritto chiede al governo Meloni di dichiarare lo stato di crisi per l’agricoltura italiana, con particolare attenzione alle aree interne, dove la mancanza di strade, servizi e connessioni aggrava una situazione già drammatica.

Senza interventi straordinari, ribadiscono gli organizzatori (discostandosi non di molto dalle posizioni di diversi amministratori pubblici) queste zone rischiano di trasformarsi in luoghi fantasma, abbandonati a un destino di isolamento e declino: «Facciamo appello ai cittadini e alle istituzioni locali: recatevi ai presidi, sostenete chi lavora la terra e protegge i territori. Non lasciate soli i guardiani delle nostre campagne, i produttori di cibo che ogni giorno si impegnano per garantire un futuro alle comunità rurali. La mobilitazione del 28 gennaio è una battaglia di tutti: insieme possiamo fare la differenza». 
 

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