Televisori, vestiti e portafogli: raffica di furti all’Aurelia Antica (uno è davvero clamoroso)
Grosseto, bersagliati i negozi dello shopping center. «Colpi frequenti, siamo preoccupati». Portato via in pieno giorno un apparecchio da 55 pollici, spariscono due borselli
GROSSETO. Nella mitica scena del “Mostro” di Benigni, il protagonista del film con uno stratagemma infila la merce nelle borse dei clienti e fa impazzire i sistemi antitaccheggi, che nel delirio delle sirene suonano in contemporanea alle casse. Così lui può uscire indisturbato dal supermercato con l’impermeabile “sformato” e pieno zeppo di roba rubata, facendola franca.
Di trucchi più o meno originali è pieno il mondo. Dai classici taccheggi (i più ricorrenti) a qualche furto più impegnativo, ne sanno qualcosa al centro commerciale Aurelia Antica che in questi giorni è tornato nel mirino dei ladri.
Il televisore a 55 pollici
Pochi giorni fa un uomo e una donna sono entrati in un negozio dello shopping center e sono usciti con un grosso televisore da 55 pollici senza pagarlo, lasciandolo chiuso nel cartone e sorreggendolo per il manico di plastica. Come abbiano fatto, essendo il bottino ingombrante, non è dato sapere. Pare comunque che volessero trafugare due tivù e non una, visto che una seconda è stata trovata fuori posto, in tutt’altra posizione rispetto al punto in cui i commessi la tenevano. Insomma, si erano apparecchiati un altro furto gemello per poi uscire dal negozio con un televisore a testa – uno lei, uno lui – ma poi qualcosa dev’essere andato storto e si sono accontentati di uno.
“Non chalance”
Com’è possibile rubare un televisore così grosso, mentre il centro commerciale è pieno di gente? In realtà, forse non serve neppure ingegnarsi troppo. «Banalmente – osserva un commerciante – i ladri lo prendono ed escono. Questa gente se vuole rubare ruba: punto. Non ha bisogno di tanti trucchetti, anzi: lo fa con nonchalance, approfittandosi degli impiegati che lavorano».
Testa alta, spalle dritte, passo sicuro.
«Sono abituati a farlo: per loro è un lavoro, mentre noi oltre al nostro mestiere dobbiamo anche inventarcene un altro, che è quello di evitare i loro furti. I casi sono continui. C’è il furtarello al supermercato di roba da mangiare e che magari esprime un disagio, e poi c’è il furto di profumo e quello è taccheggio comune».
Una negoziante della galleria commerciale rammenta che a un certo punto mercoledì scorso (giorno del furto del televisore), «mi è rimasta impressa una donna che è passata qua davanti con un uomo a fianco: teneva un cartone del televisore per il manico…». Camminavano tutti e due tranquilli, come se niente fosse. «Mi ci è caduto l’occhio». Forse erano “loro”. Indifferenza e noncuranza le parole d’ordine dei ladri, stratagemmi banali e vecchi, semplici e intramontabili.
Al centro commerciale sono in tanti a sentirsi «preoccupati: l’impressione continua è che i ladruncoli ci tengano d’occhio; che vengano a sbirciare, guardino cosa facciamo e come lavoriamo, quanti siamo, se possano ricavarci dei varchi per agire – dice una commessa – E questo non è bello. Questa settimana ci è toccato distaccare i nostri impiegati in punti strategici del negozio per monitorare e fare la sorveglianza». A volte facendo finta di mettere a posto, quando gli scaffali erano già in ordine. «Uno di noi fa da vedetta più o meno fissa. Dobbiamo farlo, ma così sottraiamo lavoro in altri settori dove c’è bisogno. Siamo un centro commerciale piccolo e i furti sono frequenti.
Rubano vestiti
All’Aurelia Antica sempre in questi giorni una coppia uomo/donna ha tentato di fare man bassa in un negozio di abbigliamento.
«Sono entrati con il sacchetto di un’altra attività commerciale – dice uno dei commessi – L’ha riempito di nascosto di vestiti e ha provato a uscire senza pagare, ma li abbiamo beccati subito. Pensavano di farla franca e invece il sistema di antitaccheggio ha suonato e siamo intervenuti chiedendo loro di tornare indietro. Può capitare che qualche capo di abbigliamento non si smagnetizzi e parta la sirena, ma in questo caso c’era un tentativo di furto bello e buono. Il ragazzo è tornato indietro come gli avevo chiesto, mentre lei ha cercato di scappare con il sacchetto pieno di roba. L’abbiamo fatta tornare, ci ha restituito tutto. Ci ha anche detto: “Tanto ormai la figuraccia l’abbiamo fatta! ”».
Fine dei giochi. Non erano professionisti. La merce è tornata sugli scaffali.
Furto natalizio
E c’è anche chi si attacca alle ciabatte. E già che ci avviciniamo al Natale si porta avanti con i regali. «Noi abbiamo in esposizione – dice una commessa – queste belle confezioni decorate con 3 pantofole dentro, carine e natalizie, a 10,90 euro. Una cliente voleva comprarne una e si è accorta che dentro c’erano solo 2 pantofole invece che 3. Per dire, è una stupidata ma la gente si attacca a tutto», sorride a denti stretti.
Borselli rubati
Per ultimo. In un altro negozio dell’Aurelia Antica, pochi giorni fa i ladri sono entrati, hanno percorso il locale fino in fondo, hanno varcato la soglia del magazzino e rubato i portafogli di due commesse. Per fortuna dentro c’erano solo 10 euro, ma resta la grana di dover rifare tutti i documenti. L’Aurelia Antica non è più vulnerabile di altri centri commerciali, ma anch’essa subisce attacchi frequenti: che siano vestiti, portafogli o televisori.
La direzione risponde
La direzione del centro Aurelia Antica al Tirreno conferma «di essere al corrente dei furti che si sono verificati negli ultimi tempi all’interno dei punti vendita ma precisa che si tratta comunque di episodi sporadici e che non hanno riguardato merce di particolare valore. Ogni negozio è dotato di un proprio sistema antitaccheggio: i furti vengono segnalati alle forze dell’ordine e alla direzione di Aurelia Antica. Il centro commerciale - conclude la direzione - assiste gli operatori dei punti vendita nei rapporti con le forze dell’ordine».
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