Argentario, l’ex Cirio verso la demolizione: in arrivo un hotel di lusso
Il progetto è firmato da un famoso architetto fiorentino. I tempi previsti per i lavori
MONTE ARGENTARIO. L’ex stabilimento di sardine della Cirio di Porto Ercole sarà demolito durante l’inverno. Lo ha annunciato il sindaco di Monte Argentario Arturo Cerulli che ha fatto il punto su alcuni lavori che dovranno essere eseguiti a Porto Ercole, dal porto al rifacimento delle ex scuole elementari del paese.
«I lavori di demolizione inizieranno in inverno – dice Cerulli – e l’intervento di realizzazione della nuova struttura prenderà il via a partire dal prossimo ottobre».
Si apre quindi uno spiraglio per i portercolesi che ormai si erano quasi rassegnati a vedere davanti ai loro occhi quell’edificio che versa in stato di degrado da molti anni e non fa onore a una meta turistica come Porto Ercole.
Il Tirreno ha chiesto conferma dei tempi della demolizione alla società Erqole. «Stiamo lavorando a stretto contatto con il Comune – riferisce la società – e una volta ottenute tutte le autorizzazioni necessarie abbiamo programmato di iniziare i lavori di demolizione entro fine anno».
La storia della ex Cirio è lunga. Il complesso, negli anni scorsi, era stato acquistato dalla società Erqole che fa capo a un magnate svedese già proprietario dell’ex hotel Don Pedro adesso La Roqqa, delle Viste, di Riva del Marchese e che di recente ha acquistato l’hotel di Cala Piccola a Porto Santo Stefano e la Fattoria La Capitana a Magliano.
A Porto Ercole al posto dell’ex stabilimento nascerà un hotel di lusso: il progetto è firmato dall’architetto fiorentino Marco Casamonti (lo stesso della cantina Antinori in Chianti Classico e del Viola Park della Fiorentina) che ha lavorato per integrare la nuova struttura con la costa, sviluppando idee originali.
Le camere sono state ridotte a 30, sono stati previsti un giardino e una piscina con vista mare sul tetto dell’hotel, e un centro benessere da mille metri quadrati. La caratteristica sagoma dell’ex Cirio, fabbrica dismessa da più di 40 anni e rimasta una ferita aperta per uno dei borghi più belli d’Italia, scomparirà per sempre per lasciare il posto a una struttura lussuosa che sarà visibile dalla costa e cambierà lo scenario del borgo. Arrivare a questo punto non è stato semplice visto che, nei mesi scorsi, il piano attuativo aveva ricevuto un brusco stop proprio dal sindaco Cerulli. Era marzo quando il documento era stato portato in approvazione nel consiglio comunale. Il primo cittadino lo aveva ritirato. Come spiegazione aveva detto che «i termini per l’approvazione del piano attuativo era scaduti». Ad aprile poi era tornato in consiglio comunale e approvato all’unanimità spiegando che i termini non erano scaduti perché nei conteggi del tempo c’era da tenere conto delle proroghe previste per l’emergenza Covid.
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