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Danni e spavento

Grosseto, un pino s’abbatte sulla macchina parcheggiata: paura per nonna e bambino

di Pierluigi Sposato

	L'intervento e il pino caduto (foto Agenzia Bf)
L'intervento e il pino caduto (foto Agenzia Bf)

Erano passati poco prima: illesi. L’assessore: «Cerchiamo di fare prevenzione, ma non è semplice»

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GROSSETO. È venuto giù fragorosamente, risparmiando le persone perché fortunatamente nessuno era nelle vicinanze, ma abbattendosi con il grosso tronco sul cofano di una Citroen in sosta e arrivando con la grande chioma dall’altra parte della strada, dove era posteggiata un’Alfa Romeo, tirando giù un palo dell’illuminazione pubblica e anche una parte del cancello di un’abitazione.

Tanta paura

È il grande pino che nella mattina del 3 settembre è precipitato sull’asfalto dal marciapiede di via Monviso, nell’area verde all’angolo con via Podgora. Paura per i passanti, come quel bambino e sua nonna che erano transitati poco prima nelle vicinanze. Paura e transito bloccato, con i vigili del fuoco che sono intervenuti poco dopo per segare in tanti pezzi il tronco e le sue articolazioni, insieme agli agenti della polizia municipale che hanno sorvegliato la zona fino al completamento delle operazioni. Area transennata con il nastro bianco e rosso, squadra di pronto intervento che ha rimosso tutto il materiale anche con una gru. È stato portato sul posto anche un cestello.

Il Comune

«Quel pino non era stato attenzionato, non c’era mai stata una Vta, una valutazione tecnica ambientale», dice l’assessore al verde pubblico Riccardo Ginanneschi, dopo aver effettuato una verifica con gli uffici. «Ma sono comunque dispiaciuto per i danni alle auto». Il Comune svolge un monitoraggio periodico sulle piante su tutto il territorio di competenza: «Sono 18mila le piante censite – spiega l’assessore – Un numero enorme. Ci sono anche tanti pini, certamente, ma non sono la maggioranza. Cerchiamo di prevenire per quanto possibile, ma non sempre ci riusciamo. E ci dispiace, come in questo caso. L’ufficio verde pubblico compie un’attività di controllo, nei parchi, a bordo strada (dove, tra l’altro, ci sono sollecitazioni per il passaggio delle auto), condensando le valutazioni che concorrono a minare eventualmente la stabilità dell’albero, che siano di carattere fitosanitario o di altro genere. Ci sono quelle relative all’apparato radicale, per esempio».

«Non era da tagliare»

Quel pino era piuttosto pendente: «Sicuramente – concorda Ginanneschi – ma se ci fosse una criticità non lo so dire, l’ufficio non aveva valutazioni. Ci sono del resto tante piante che hanno pendenze particolari, magari da anni, ma che gli esperti non ritengono pericolose. Sì, il vento e la pioggia dell’altra sera potrebbero aver accresciuto la pesantezza della chioma».

Insomma, quel pino non era da tagliare: «Il taglio è l’intervento estremo – osserva Ginanneschi – ce ne sono stati di tagli, ce ne saranno. Ad esempio, abbiamo contezza di una situazione critica, quella della scuola di via Garigliano nella quale ho compiuto un sopralluogo pochi giorni fa, con quattro pini da tagliare perché non ci sono altre soluzioni».

Gli interventi

Ma ci sono interventi in programma in città e dintorni? «Sì, tra l’altro nelle vicinanze di via Monviso: in via Abruzzi, dove c’è il parco giochi: dobbiamo effettuare dei tagli, interverremo a breve. Al parco tra le vie Inghilterra e Grecia, dove ci sono dei rami da rimuovere perché pendenti. La squadra di pronto intervento si muove non appena ha notizia di qualche evento non previsto. E ogni anno il Comune spende decine di migliaia di euro per gli interventi da effettuare sulle piante». E adesso? «Adesso rivaluteremo il tutto, anche alla luce di quanto è avvenuto. Ripeto: sono dispiaciuto. Ma prevedere tutto con 18mila piante non è semplice».

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