Il Tirreno

Grosseto

La tragedia

Sub morto a Giannutri, l’allarme dell’amico e i soccorsi disperati: la vittima è un imprenditore esperto di immersioni

di Ivana Agostini

	L’imbarcazione della Guardia costiera che ha portato la salma a Porto Santo Stefano e la vittima, Nazario Azzi
L’imbarcazione della Guardia costiera che ha portato la salma a Porto Santo Stefano e la vittima, Nazario Azzi

Per Nazario Azzi, originario di Ferrara, l’isola era diventata la sua seconda casa ed era conosciuto anche dai residenti. Soltanto pochi mesi fa aveva perso la moglie

24 agosto 2024
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ISOLA DEL GIGLIO. Tragica immersione oggi a Giannutri per un sub in vacanza sull’isola. Nazario Azzi, classe 1952, originario di Ferrara, si era immerso nelle acque di Cala Spalmatoio, considerata un vero paradiso per gli amanti delle immersioni, ma ha perso conoscenza non appena riemerso.

L’allarme dell’amico

Erano passate da poco le 12. L’amico che era con lui ha chiamato i soccorsi, che si sono attivati immediatamente. Sull’isola sono intervenute l’ambulanza della Croce rossa del comitato Costa d’Argento e la capitaneria di porto di Porto Santo Stefano. È stato allertato l’elisoccorso Pegaso 2 che si è alzato in volo dall’ospedale Misericordia di Grosseto. I soccorritori hanno tentato di rianimare l’uomo, che però non si è mai ripreso e quindi non hanno potuto fare altro che constatare il suo decesso. La salma di Azzi è stata trasferita a bordo di un mezzo della capitaneria di porto che lo ha portato sulla terraferma, a Porto Santo Stefano. Da qui è stato poi trasportato all’obitorio dell’ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria che deciderà se disporre un’eventuale autopsia per capire le cause del decesso: la sua vita potrebbe essere stata stroncata da un malore.

Nazario e il suo amore per l’isola

Domani è previsto l’arrivo della figlia per lo svolgimento delle pratiche di rito prima che il magistrato decida il da farsi e fissi o l’autopsia o la restituzione della salma alla famiglia. Azzi, che era anche istruttore di sci e pilota di ultraleggeri, era un amante dell’isola di Giannutri dove veniva molto spesso ed era conosciuto anche dai residenti e appassionati di immersioni. Per tutti, a Giannutri, era semplicemente “Nazario”. Un amore grande per l’isola tanto che la foto del suo profilo Facebook era proprio l’isola di Giannutri. Azzi era un sub esperto e molto attento, e la sua morte ha lasciato sgomenti tutti coloro che erano abituati a vederlo spesso sull’isola quasi come fosse di casa. Il sub, nella vita, era stato un imprenditore: aveva guidato per anni una termoidraulica a Ferrara ed era un idraulico conosciuto e apprezzato, ma i suoi grandi amori erano il mare e l’attività subacquea.

La passione per le immersioni

Aveva preso il brevetto in giovane età, quasi mezzo secolo fa, e aveva sempre portato avanti questa passione trovando nell’Argentario, e in particolare proprio a Giannutri, la sua seconda casa, il posto dove andava a fare immersioni con la sua barca. Tutto documentato da bellissime foto sul suo profilo dalle quali traspare l’amore per l’isola della Costa d’Argento. Un paio di mesi fa, Azzi aveva perso la moglie Patrizia, ma gli amici di sempre gli erano stati vicini e pronti ad affiancarlo nella sua voglia di mare. L’Argentario era sempre stata la base per portare avanti la sua passione. Oggi con lui avrebbe dovuto esserci un amico storico che, solo per puro caso, è andato a immergersi altrove. Azzi era sull’isola con la sua barca, che sarà recuperata dai suoi amici della Canottieri, che ora piangono l’amico con il quale hanno diviso moltissime avventure subacquee e al quale sono stati accanto in uno dei momenti più difficili della vita, la morte della moglie. Il ferrarese è l’ennesimo sub che perde la vita a Giannutri. Lo scorso anno era stato un uomo di 42 anni, originario del Libano a morire dopo un’immersione. Nel 2018 era morto un sub di 57 anni per un arresto cardiocircolatorio. Pochi giorni prima era deceduto un altro sub al Giglio. Sono molti gli appassionati di immersioni che hanno perso la vita nelle acque dell’Argentario proprio mentre coltivavano la loro passione più grande, quella per il mare e per gli splendidi fondali marini delle isole di Giglio e Giannutri.

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