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La rinascita

Porto Ercole, l’ex stabilimento Cirio diventa hotel di lusso: il progetto, i tempi e la delizia “otto pomodori”

di Ivana Agostini

	Il rendering dell'hotel di lusso che sorgerà nell'ex stabilimento Cirio a Porto Ercole
Il rendering dell'hotel di lusso che sorgerà nell'ex stabilimento Cirio a Porto Ercole

Si è occupato del restyling dello stabile l’architetto Marco Casamonti che ha progettato la cantina Antinori nel Chianti

21 febbraio 2024
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PORTO ERCOLE. «I lavori di riqualificazione del complesso della ex Cirio di Porto Ercole, se tutto procede al meglio, dovrebbero partire entro l’anno con la demolizione della struttura esistente». Lo annuncia al Tirreno Flavio Bucciarelli, presidente di Erqole e amministratore delegato Hospitality di Qarlbo.
La rinascita
Entro la fine dell’anno, quindi, una parte ormai degradata di Porto Ercole, quella dove si trova l’ex stabilimento di sardine della Cirio, inizierà il suo iter di riqualificazione che porterà alla realizzazione di una struttura ricettiva di lusso demolendo una bruttura che segna Porto Ercole da troppo tempo. «La fine dei lavori è prevista per il 2026 e l’apertura della struttura per la stagione estiva 2027». L’iter urbanistico dell’ex Cirio sta per completarsi: il Comune di Monte Argentario, infatti, nei mesi scorsi ha adottato la variante urbanistica: si è così aperto il periodo per la presentazione delle osservazioni a cui seguirà la verifica e poi la risposta fino ad arrivare al consiglio comunale che dovrà dare l’approvazione definitiva. Il traguardo quindi, dopo una serie di progetti presentati e poi modificati, è vicino.
La nuova struttura
La nuova struttura che nascerà farà parte del Gruppo svedese Qarlbo, di proprietà della famiglia Jonsson, proprietari anche de La Roqqa, ex Don Pedro, sempre a Porto Ercole che ha inaugurato lo scorso anno. A firmare il progetto di riqualificazione dell’ex Cirio è l’architetto fiorentino Marco Casamonti che ha progettato la cantina Antinori nelle colline del Chianti. Il nuovo hotel sarà nel segmento lusso ma in modo raffinato. «Casamonti – spiega Bucciarelli – ha lavorato per integrare la nuova struttura nell’ambiente circostante, con l’obiettivo di realizzare un progetto originale, ma allo stesso tempo elegante e rispettoso del territorio».
Il progetto
Il progetto di riqualificazione ha dovuto fare i conti anche chi temeva che la realizzazione della struttura cambiasse lo skyline di quel lembo di Porto Ercole. «Il progetto ex Cirio – aggiunge il presidente di Erqole – ha al centro il rispetto non solo dell’ambiente ma anche delle persone, che è il nostro approccio per tutte le iniziative che curiamo». Le camere saranno circa 30, ci sarà un giardino con una piscina vista mare sul tetto dell’hotel. La struttura avrà anche un centro benessere da mille metri quadrati. Una volta terminata la riqualificazione, il nuovo albergo rappresenterà una fonte di occupazione anche per gli abitanti del territorio. La mission della famiglia Jonsson, infatti, è quella di legare le sue strutture al luogo in cui sono anche assumendo personale che arriva dall’Argentario. Questo è successo lo scorso anno per la Roqqa e succederà anche per l’ex Cirio.
L’impegno nel sociale
Uno dei primi contratti che Erqole ha concluso all’arrivo in Maremma è quello con una realtà sociale del territorio. «Lo facciamo non perché va fatto – aggiunge Bucciarelli – ma perché vogliamo farlo, credendo davvero in questo tipo di rapporti. Collaboriamo con l’Orto Giusto di Pitorsino, creando importanti momenti di integrazione per i ragazzi dell’associazione e di arricchimento per chi lavora con noi: ad esempio piantano assieme i pomodori e raccolgono la verdura, che poi compriamo da utilizzare nelle cucine delle nostre strutture, per piatti genuini a Km 0. Il nostro chef ha realizzato un piatto “Spaghetti agli otto pomodori” che sono coltivati proprio all’Orto Giusto». Fra gli obiettivi di Erqole c’è quello di far conoscere il nome della Maremma nel mondo. «Sono luoghi meravigliosi che però – dice il manager – sono poco conosciuti all’estero. Vogliamo promuovere, innanzitutto, la destinazione e speriamo di rappresentare un volano anche per altri operatori, lavorando insieme affinché la Maremma diventi meta apprezzata nel mondo alla stregua di altre realtà del Paese».
 

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