Vendemmia 2023, vince la qualità: «In Maremma uve bianche in forte crescita»
L’analisi della Cantina dei vini di Maremma che raccoglie oltre 200 soci
GROSSETO. Chiuderanno la vendemmia questo fine settimana i 220 soci della Cantina dei Vini di Maremma. Ma la tendenza è oramai tracciata: «Nonostante peronospora e oidio, umidità e altre temperature - spiega Donata Vieri, direttrice della cantina - i nostri soci hanno saputo gestire sia la fase vegetativa che i trattamenti in vigna e quindi abbiamo contenuto la riduzione delle quantità complessive intorno al 12%, ottenendo una buona qualità delle uve. Per cui ci attendiamo vini sia di pronta beva che affinati di discreto livello».
Insomma, considerate le premesse, per la cantina che ha sede al Cristo, lungo la strada provinciale del Pollino, la vendemmia 2023 è andata piuttosto bene. Nell’impianto grossetano convergono le uve di soci distribuiti su diverse zone della provincia, dal confine con quella di Livorno a quello con Viterbo. La gran parte della produzione è certificata con i marchi a denominazione Doc Maremma Toscana, Igt Toscana e Igt Costa Toscana.
«Quest’anno le uve bianche, vermentino, ansonica, malvasia e trebbiano, sono particolarmente buone - spiega Massimo Tuccio, presidente della cantina -. Continuiamo a vinificare in maggioranza uve a bacca rossa, ma quelle bianche sono in forte crescita, perché i vini bianchi e le bollicine hanno un vasto successo di mercato. Per quanto ci riguarda, oltre a bianchi e rossi Igt Toscana, produciamo anche due rosati, un Igt Toscana (linea Tramonto) e un Doc Maremma Toscana (linea Albarese), oltre a una bollicina (MarBrìo) e un recente ciliegiolo in purezza. Nonostante l’impatto dell’inflazione sulla capacità di spesa delle famiglie e l’evoluzione dei gusti da parte dei consumatori, che hanno comportato una contrazione dei consumi di vino del 10% su scala nazionale, noi non abbiamo risentito di questa tendenza. Né abbiamo giacenze in cantina. Per cui non ci lamentiamo, anche se sono momenti difficili per chi coltiva la vite e per noi trasformatori, considerato che veniamo da anni in cui le gelate hanno fatto danni alle piante e che quest’anno sono aumentati tutti i costi di produzione».
I vitigni conferiti alla Cantina I Vini di Maremma sono quelli considerati autoctoni, dal sangiovese ad ansonica e vermentino, ma anche i cosiddetti "internazionali", soprattutto merlot, syrah, cabernet, sauvignon e cabernet franc. Il conferimento medio annuo degli uvaggi è intorno ai 30mila quintali, con rese che in genere, ma dipende molto dalle annate, variano dal 75 all’80 per cento a seconda del tipo d’uva.
L’azienda vinifica le uve dei propri soci conferendo il prodotto sfuso certificato con le diverse denominazioni d’origine ad aziende che poi lo imbottigliano. La produzione di confezionato con le proprie etichette, tra bottiglie 0,75, magnum, doppie magnum e bag in box, è per 350mila litri all’anno. Il fatturato aggregato della cantina, infine, è di circa 5,5 milioni all’anno.
«Al di là dei conferimenti dello sfuso alle aziende imbottigliatrici, che rappresentano la parte prevalente del nostro fatturato - aggiunge la direttrice Vieri - noi vendiamo direttamente le etichette della cantina attraverso il canale Horeca (hotellerie, restaurant, catering) e nel nostro negozio presso la sede della Cantina al Cristo, molto frequentato dai turisti da maggio a settembre. Faremo un passo alla volta puntando su vini di nicchia adatti a farsi conoscere sul mercato attraverso i consumi legati al turismo. Con vini affinati in legno che nel rispetto della tradizione, che vuole vini corposi, strutturati e dai profumi intensi, vadano incontro all’evoluzione contemporanea del gusto dei consumatori».
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