Benvenuti a Mac L’antico castello rinasce laboratorio per il futuro
Monte Antico diventa Scuola di architettura
CIVITELLA PAGANICO. Sentinella fra le terre di Siena e Grosseto, un occhio all’Amiata e l’altro ai pascoli di Maremma, il Castello di Monte Antico (a Civitella Paganico, “lato” Paganico) riprende vita. Dopo molti decenni di silenzio, all’asta dal 2009 per un clamoroso fallimento e complesse vicende giudiziarie, il poderoso borgo-fortezza a picco sulla confluenza dell’Orcia nell’Ombrone torna ad aprirsi al futuro. Nella maniera più inaspettata e forse più eccitante che il territorio potesse immaginare: il castello resta infatti privato nella proprietà e nella gestione, ma non avrà nessuno dei destini che per questi oggetti in Maremma si danno come ineludibili: non sarà un resort di lusso, non un condominio vacanze né tantomeno la residenza del miliardario di turno. Diventa un laboratorio di pratiche e idee aperto alla comunità e al mondo, da subito in rete con altre realtà analoghe in tutta Italia e non solo, in particolare con Venezia.
Il Castello di Monte Antico da oggi si chiama Mac (Monte Antico Castle) ed è una vera e qualificatissima Scuola di Architettura, sul modello di quella voluta a Mendrisio dal maestro Mario Botta. Ma siccome qui l’architettura è “umanistica”, sarà anche molto di più.
«Un crogiuolo di cultura», spiega l’architetto bergamasco Edoardo Milesi, artefice di questa intrapresa. «Un luogo dove produrre cultura in modo residenziale, dove studenti e docenti di ogni parte d’Italia e del mondo abitano insieme per i periodi formativi. È la formula della Scuola permanente dell’abitare che utilizziamo da dieci anni con Ocra a Montalcino».
Già, Montalcino, giusto di là dall’Orcia a un tiro di schioppo da Monte Antico. Milesi ci arriva nel 2012, col sostegno di Fondazione Bertarelli e della diocesi locale e la missione di ridare un senso all’abbandonato convento duecentesco di Sant’Agostino, nel cuore del paese. Missione compiuta. Dieci anni dopo – partendo proprio da Ocra - Officina creativa dell’abitare, un cantiere in continuo divenire dedicato all’arte, alla cultura e alla didattica ricavato in una porzione del convento e in un suo chiostro – oggi il maestoso ex convento è un simbolo della rinascita di Montalcino, nel quale ha voluto sede, solo per dirne uno, il potente Consorzio del Brunello. Perché nella visione dell’architetto umanista “abitare” è tutto. E in quella particolare di Milesi è nel continuo confronto del tutto – dormire, mangiare, produrre, fare spettacolo, elaborare cultura, commerciare – che si generano e si risolvono i conflitti capaci di liberare la società dal grande sonno.
Per questo nelle scuole di Milesi docenti e discenti abitano insieme, per questo tra i capisaldi di Mac ci sono già in cantiere due “attività” che con l’architettura poco parrebbero avere a che fare: una collezione di libri Einaudi unica al mondo e un ristorante di altissima qualità, entrambe aperte al pubblico. Nel cuore di un laboratorio dove decine fra liberi professionisti (molti sono giovani grossetani e senesi) e studenti lavoreranno a progettazioni per il territorio a livello didattico su masterplan: «Progetti di grandi infrastrutture verdi, per esempio – spiega Milesi – finalizzati a finanziamenti europei, dei quali soprattutto i piccoli comuni non possono accollarsi l’onere. Peraltro gestiti non dallo studio Archos dell’architetto Milesi, ma dalla Scuola permanente dell’abitare, che è un’associazione no profit». Insomma, non qualcosa che sottrarrà lavoro ai professionisti locali, ma che al contrario consentirà alle amministrazioni locali di avere soldi per mettere a terra progettazioni e cantieri nei loro territori.
Ma come può sopravvivere, economicamente, un’impresa simile? Ovviamente il primo sostentamento arriva da ciò che gli studenti pagano per frequentare i corsi. Poi c’è “il miracolo laico” dell’imprenditoria illuminata. Ad acquistare la parte di castello all’asta fu, nel 2019, il ramo immobiliare di Ibl Banca spa, l’Istituto Bancario del Lavoro, leader in Italia sul mercato del credito mediante cessione del quinto. Inizialmente l’idea era quella di una struttura ricettiva, ma poi – verificate le difficoltà del business – si è deciso di provare a valorizzarne la bellezza (e il valore patrimoniale) attraverso la sfida del progetto della Scuola permanente dell’Abitare, alla quale (ristrutturazione compresa) il Castello di Monte Antico è stato affidato in gestione.
“La notte non è una misurazione del tempo, ma una forma del mondo”, diceva quel gran genio di Giorgio Manganelli. Quando qualcuno si accorge che l’utopia non è una misura del pensiero, ma una forma pratica del mondo – parafrasiamo noi – allora anche idee pazzesche come questa possono diventare storie vere.